Economia

Cartellino da timbrare addio, arriva il microchip... nel dito

Al via in un'azienda Usa la sperimentazione di microchip impiantanti nel dito che sostituiscono il cartellino da timbrare. Non senza perplessità
  • Cartellino da timbrare addio, arriva il microchip nel dito
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Il cartellino da timbrare va in pensione, e i contanti e la carta di credito per pagare il caffè al bar aziendale diventano obsoleti. Per i lavoratori arrivano ora i microchip, da impiantare nel dito di una mano e da usare per tutte le mansioni in ufficio.

A lanciare la rivoluzione è Three Square Company, azienda tecnologica del Wisconsin. Il test sperimentale parte il 1° agosto fra l'entusiasmo dei dipendenti. Anche se l'adesione al programma è su base volontaria, già 50 degli 80 lavoratori dell'azienda si sono registrati per entrare a far parte dell'iniziativa. Il programma, frutto della partnership fra Three Square Market e la svedese Biohax International, è il primo del genere negli Stati Uniti, anche se è già stato testato da un'altra società svedese, Epicenter.

«Prevediamo che nel futuro la tecnologia delle radio-frequency identification - come sono conosciuti i microchip - sarà usata negli uffici per effettuare acquisti, aprire porte, usare fotocopiatrici» afferma l'amministratore di Three Square, Todd Westby, sottolineando che la tecnologia in futuro potrebbe diventare uno standard e servire per più funzioni, sostituendo il passaporto o l'abbonamento al trasporto pubblico.

Immediate le perplessità degli osservatori, che sollevano dubbi sull'iniziativa di Three Square Company dal punto di vista della privacy e sanitario. «Le aziende dicono spesso che i chip sono sicuri e criptati. Ma il termine critptato è troppo vago e potrebbe significare qualsiasi cosa» afferma Alessandro Acquisti, professore dell'Heinz College, con il New York Times. Un altro problema è il fatto che la tecnologia potrebbe essere usata in futuro per altri scopi più invasivi, quali controllare le assenze dei dipendenti, anche per le pause caffè e bagno.

I dubbi sul fronte sanitario sono più difficili da prevedere: i chip sono stati approvati dalle autorità americane nel 2004 per uso medico e solo in rari casi si infettano o si spostano in altre parti del corpo. 

Certo la novità potrebbe sbarrare la strada alle scaltrezze dei cosiddetti furbetti del cartellino. Sempre che i furbetti del microchip non siano già in agguato...

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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