Economia

Caro carburanti: «molto probabile» un altro intervento del Governo

Fiammata dei prezzi: benzina e diesel sempre più vicini ai 2 euro/litro Rincari del 20% in un anno
La verde è aumentata di 3 centesimi/litro dall'inizio della guerra - © www.giornaledibrescia.it
La verde è aumentata di 3 centesimi/litro dall'inizio della guerra - © www.giornaledibrescia.it
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Con la benzina sopra 1,9 euro al litro, l’approssimarsi della data di scadenza del taglio delle accise e lo spettro del futuro bando del greggio russo, il tema del caro-carburanti torna al centro del dibattito, con la possibilità di un nuovo intervento del governo.

Ma l’inflazione che galoppa e il timore - segnalato anche dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco - che le pressioni si trasmettano dai prezzi alle retribuzioni, accentua l’urgenza anche di una riflessione sul dossier lavoro, a partire dal nodo del salario minimo, con un pressing crescente per arrivare ad un accordo entro la legislatura. A far preoccupare nell’immediato è la nuova fiammata dei prezzi della benzina, che nonostante il taglio delle accise in vigore, al display del distributore continua a salire.

Le quotazioni, che martedì hanno chiuso in forte rialzo, hanno spinto i prezzi, con la verde in modalità self arrivata a toccare 1,914 euro/litro (per il servito è oltre 2 euro) e il diesel a 1,831. Il trend.

Da quando è iniziata la guerra, calcola l’Unione consumatori, un litro di benzina costa oltre 3 cent in più, il gasolio 9 cent. Rispetto ad un anno fa, stima il Codacons, per un litro di verde si spende il 20% in più, il 26% per il diesel. I rincari, secondo Federconsumatori, si traducono così in un aggravio di 264 euro per una famiglia che fa due pieni da 50 litri al mese. C’è poi da considerare che l’attuale taglio delle accise finisce l’8 luglio e con l’estate alle porte potrebbe rendersi necessario un nuovo intervento.

Il governo non si è ancora mosso - 5 settimane sono tante e in una fase così fluida è meglio non muoversi con largo anticipo - ma che non si tratti solo di un’ipotesi lo conferma la sottosegretaria all’economia Maria Cecilia Guerra: un nuovo intervento è «molto probabile», anche perché con l’aumento dei prezzi aumenta anche il gettito dell’Iva e il governo non intende metterlo nelle casse dello Stato, ma usarlo «per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo». Finora il governo ha già varato due decreti ministeriali e due decreti legge, per complessivi 3,36 miliardi. Il meccanismo è quindi già impostato e se si decidesse di replicare, è probabile che intervenga nel solco dei precedenti provvedimenti, stanziando circa un miliardo al mese.

E la strategia di svincolarsi dal gas russo compie un altro passo. Snam ha acquistato il 100% di Golar Lng Nb 134 Corporation da Lolar Solar per 350 milioni di dollari (330 mln di euro circa), titolare della nave di stoccaggio e rigassificazione Golar Tundra.

L’imbarcazione, costruita nel 2015, può operare sia come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto (Gnl) sia come rigassificatore galleggiante (Fsru). Entro giugno inoltre il gruppo potrebbe chiudere la negoziazione per una seconda nave dello stesso tipo. E se la priorità del governo in questa situazione di «grande incertezza» è «intervenire e sostenere le fasce più deboli e le imprese più in difficoltà», non è sul tavolo l’ipotesi di ricorrere ad uno scostamento di bilancio.PrezziFinora l’Esecutivo ha varato interventi per 3,36 miliardi.

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