Carenza dei chip e pandemia pesano sui conti della Modine
La pandemia fa sentire i suoi effetti su tutto l’automotive e anche su Modine, società del gruppo Dana basata a Pontevico, in cui lavora una media di duecento dipendenti, di cui 169 operai, addetti alla produzione di scambiatori di calore (i radiatori per il raffreddamento dei motori), prodotti destinati a veicoli ibridi, elettrici e idrogeno.
Rispetto a settembre 2021 la società ha registrato un minor valore della produzione del 10,6% con i ricavi passati da 49,5 milioni a 44,3.
Le ragioni si riassumono nei cedimenti del mercato dell’auto in tutto il mondo, effetto del Covid-19 «durante i mesi invernali» - rileva la Relazione sulla gestione della società, allegata all’ultimo bilancio chiuso al 30 marzo 2022 e recentemente pubblicato nel Registro imprese di Brescia - cui si è affiancata la crisi dei semiconduttori «mancanza di componenti che hanno rallentato la produzione di auto, con conseguente diminuzione su tutta la catena di forniture», situazione che ha avuto uno sviluppo di diciotto mesi fortemente critici, con una recrudescenza durante i mesi invernali e con un ulteriore appesantimento dei problemi dovuto alla guerra in Ucraina che ha impattato direttamente su alcuni clienti che avevano fornitori diretti nei paesi in conflitto.
Il punto
Gli effetti del Covid sul lavoro sono riassumibili in alcune righe della relazione di bilancio in cui Modine sottolinea le 3.319 ore di lavoro straordinario chiamate quando era necessario, ma anche il ricorso a 29.619 ore di ricorso ammortizzatori sociali: due effetti che la pandemia e le conseguenti incertezze ha avuto sul mondo della produzione. Pandemia cui il mondo del lavoro ha reagito.
Modine - di cui è presidente Enzo Dal Betto - ricorda nella documentazione che accompagna il bilancio chiuso al 31 marzo scorso «ottime prestazioni delle maestranze con bassi livelli di assenteismo e rapporti con dipendenti e organizzazioni sindacali caratterizzati da clima costruttivo e propositivo e rispetto dei ruoli di ognuno».
I numeri
Il bilancio chiude con 3,1 milioni di profitti contro i 5,9 dell'esercizio precedente e con 2,4 milioni di margine operativo lordo. Interessante la ripartizione dei ricavi per area geografica con la Germania che per Modine è il primo mercato mondiale (26,9 milioni), seguono l’Ungheria con 5,8, l’Italia con 2,9 la Repubblica Ceca con 2,1, Austra con 1,5, la Cina con 0,6 milioni: numeri che confermano il ruolo dello stabilimento di Pontevico come fornitore globale. Oltre due milioni gli investimenti: di cui 1,3 in attrezzature industriali e commerciali, 0,6 milioni in macchinari e 0,4 in impianti.
Con quartiere generale a Racine nel Wisconsin, Modine è una multinazionale che ha la sua base europea in Germania. Significativi alcuni obiettivi indicati della società nella Realzione sulla gestione: riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti giunti a fine vita, nuova gamma di prodotti battezzati Chiller che consentiranno di gestire la temperatura del pacco batteria dei veicoli elettrici.
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