Capitale umano e strategie d’impresa: la sfida è attrarre i giovani
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Il benessere dei dipendenti è fattore indispensabile per un’impresa che voglia essere non solo competitiva ma anche capace di creare un ambiente di lavoro armonico in cui la produttività è tutt’uno con il valore aggiunto dato dal clima positivo respirato in azienda. Dunque come possiamo attrarre e tenere nuovi talenti nelle nostre imprese? È l’interrogativo al quale ha cercato di rispondere il quinto appuntamento di SetteOttavi + Uno il roadshow di Confindustria Brescia: protagonista la zona della Bassa Bresciana Orientale.
Il tema
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Alla Rocca di Lonato, presenti anche il direttore generale, Filippo Schittone, e Francesco Franceschetti, vice presidente Zone e Settori si è discusso di come attrarre, formare e mantenere il personale nelle aziende. Lavorare in un ambiente in cui si è appagati e soddisfatti è una richiesta trasversale alle generazioni. La gestione del capitale umano è una delle sfide più ardue.
«Uno studio del nostro centro studi connota la ricerca del capitale umano come determinante nel 90% delle imprese bresciane. Il 50% parla di problemi di attrazione e per trattenere i dipendenti in azienda», conferma il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta. Alberto Faganelli, coordinatore della Zona Bassa Bresciana Orientale aggiunge: «La gestione del capitale umano è oggi la più difficile. Per questo vogliamo dare una chiave di lettura». Roberto Zini, vice presidente Relazioni Industriali e Welfare in Confindustria si occupa proprio di questo tema. «È un problema enorme quello del non trovare personale e con la crisi demografica fra dieci anni a Brescia mancheranno 60mila lavoratori. Attrarre e trattenere i talenti è la vera sfida».
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Associazione in campo

Confindustria Brescia lavora su tre direttrici: «Un lavoro degli immigrati gestito consapevolmente e fatto di relazioni con i Paesi d’origine, per attrarre anche competenze elevate, lavoro femminile, digitale e l’intelligenza artificiale».
«Abbiamo affidato una ricerca alla Cattolica – conclude Zini – dalla quale è emerso che i giovani nel lavoro cercano soprattutto un obiettivo, un senso e il benessere». Barbara Ulcelli, vice presidente del settore Meccanica e Meccatronica rimarca: «Parliamo di Esg, di green, ma non mettiamo mai in discussione la governance. Invece dobbiamo uscire dalle aziende, confrontarci. Lavorare in armonia fa bene al lavoratore e al datore di lavoro». Erika Busi, dei Giovani Imprenditori Confindustria ha raccontato dei progetti messi in campo alla Omb Busi Group: l’alternanza scuola-lavoro, un servizio Hr strutturato, con percorsi per accompagnare i dipendenti, dall’ingresso in azienda all’uscita, e piani formativi.
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