Economia

Calze e maglieria: le nicchie del lusso sostengono i conti del Gruppo Ciocca

Il fatturato aggregato passa da 34,5 a 32,9 milioni. Pesa il crollo dell’export in Russia
Il fondatore Luigi Ciocca con i figli Filippo e Michele - © www.giornaledibrescia.it
Il fondatore Luigi Ciocca con i figli Filippo e Michele - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il rallentamento globale della domanda di abbigliamento, provocato dall’impatto delle due guerre in corso, ha inevitabilmente segnato i conti del gruppo Ciocca di Quinzano d’Oglio. «Il 2023 non è stato un anno facile - confida Filippo Ciocca, affiancato dal fratello Michele -. La Russia era per noi un mercato importante per calze e maglieria di alta qualità; un altro colpo è stato inferto dalla crisi economica dell’economia tedesca. Ci siamo rimboccati le maniche, tutte le unità produttive hanno ottimizzato i costi di struttura contenendo gli impatti negativi del calo di fatturato».

Gruppo Ciocca è una realtà diversificata: lo storico stabilimento di Quinzano, in passato tempio della calzetteria, è oggi suddiviso in tre distinti reparti: accanto alle calze realizzate con filati pregiati, ci sono le produzioni di capi di maglieria in cachemire, quindi l’intimo. La fisionomia del gruppo negli anni è profondamente cambiata, focalizzandosi sulle nicchie del lusso con marchi, come ad esempio Drumhor, che mostrano un trend di crescita.

I conti

Il gruppo nel 2023 ha segnato un fatturato aggregato che si aggira intorno ai 32,9 milioni di euro in calo rispetto ai 34,5 milioni del 2022; cresce il patrimonio netto aggregato che passa dai 37,4 milioni del 2022 ai 37,5 milioni del 2023; in calo invece il risultato netto che passa da 625mila euro ai 479mila euro del 2023.

I pilastri del gruppo

La parte da leone è rappresentata da Ciocca spa (alla società fanno riferimento la divisione di maglieria Rosso Puro ed Heritage, le calze Ciocca, Linea 1912 ed il private label) che nel 2023 ha chiuso con fatturato 15,3 milioni. Il secondo pilastro è rappresentato dalla Robertson srl (alla guida Michele Ciocca), che detiene il marchio Drumhor con i negozi di Milano (via della Spiga e via Manzoni), Torino (via Lagrange), Forte dei Marmi e Roma (via Campo Marzio). I ricavi della Robertson sono esplosi negli ultimi tre anni passando dai 7,1 milioni del 2020 ai 10,2 milioni del 2021, 12,1 milioni nel 2022 per poi ripiegare a 11 milioni nel 2023. Drumhor è il brand sul quale il gruppo punta per lo sviluppo futuro.

Poi c’è Sozzi Calze srl di Milano (detenuta al 100% da Ciocca spa) che presidia la nicchia di altissimo livello della calzetteria. Chiude il cerchio è Intimeri srl, realtà specializzata in biancheria intima. Del gruppo fanno inoltre parte attività dell’idroelettrico con 9 centrali a «coclea idrodinamica» istallate nella Lomellina, tra i Comuni di Vercelli e Novara.

«Stiamo vivendo una polarizzazione del mercato dell’abbigliamento verso l’alto e verso il basso - spiega Filippo Ciocca -. Il mercato medio sta soffrendo, la distribuzione di massa rincorre il prezzo e guarda meno alla qualità di prodotto; di contro l’alta qualità e le nicchie del made in Italy sono in forte crescita». Il gruppo ha continuato ad investire anche nel 2023: in attesa delle agevolazioni di Transizione 5.0, il gruppo ha investito nell’ampliamento dei punti vendita di Torino e Forte dei Marmi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.