Economia

Caldo record e poi maltempo: i prezzi dell’ortofrutta volano

Consumi in forte crescita e dal campo alla tavola le quotazioni triplicano
Salgono i prezzi di frutta e verdura - Foto Ansa/Ciro Fusco © www.giornaledibrescia.it
Salgono i prezzi di frutta e verdura - Foto Ansa/Ciro Fusco © www.giornaledibrescia.it
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Temporali e gradine sempre in agguato che portano danni rilevanti in agricoltura, ma il caldo è sempre da record. Ciò porta all’aumento del consumo di frutta e verdura. E con la domanda che sale, ovviamente, l’offerta fa lievitare i prezzi. Oltre al caldo c’è anche l’inflazione che pesa sulle famiglie. Un mix esplosivo con la frutta che registra al consumo un aumento dell’8,3% che per la verdura sale al 17,8%, con i prezzi che triplicano dal campo alla tavola.

Si tratta degli effetti dell’andamento climatico anomalo a partire dall’alluvione che ha distrutto i raccolti della «fruit valley» italiana. Il caldo torrido sta «bruciando» la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano perdite, dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane.

Scenari

La morsa del caldo anche nella nostra provincia sta facendo danni a macchia di leopardo con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali. Anche perché le scottature da caldo danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili.

Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile, si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di giungere a maturazione, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Ma il caldo torrido ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre.

Clima e prezzi sembrano non lasciare molto scampo ai produttori. Per fare un esempio nettarine e pesche viaggiano su prezzi medi al chilo di 0,70 centesimi ma al consumo decollano verso i 4 euro al chilo. E poi arriva la grandine che ha, tra l’altro, colpito anche gli uliveti del lago d’Iseo. «Questa è la seconda grandinata in pochi giorni che colpisce la mia azienda - racconta Nadia Turelli olivicoltrice di Sale Marasino e dirigente di Coldiretti Brescia - i chicchi erano grandi come uova e hanno provocato danni immediati ma anche a lungo termine alle olive che rischiano di essere attaccate da batteri che possono penetrare dalle ferite. Mai come quest'anno siamo sottoposti a eventi atmosferici molto forti che rischiano di distruggere il lavoro di un intero anno».

Anche il pomodoro, che occupa una superficie di alcune migliaia di ettari nella nostra provincia, sta soffrendo con il prodotto da industria già maturo che dovrebbe salvarsi seppure c’è stato un ritardo nei trapianti a causa delle piogge. Purtroppo con questi cicli climatici che si stanno consolidando anche nella nostra provincia, che alternano eccesso di pioggia, siccità, bombe d’acqua e grandine è diventato molto difficile coltivare, difendere le colture in campo e salvare lavoro e reddito. Se poi ci si mette anche il mercato con una volatilità dei prezzi difficilmente controllabile si può dire che la situazione per i produttori si è fatta alquanto complicata.

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