Cala la fiducia delle imprese bresciane del terziario
Nel secondo trimestre del 2024 il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi ha evidenziato un arretramento, attestandosi a 116, in contrazione sulla rilevazione precedente (127) e sostanzialmente posizionandosi sui livelli sperimentati nell'analogo periodo del 2023 (119). L'indice rilevato si attesta di poco al di sotto della media registrata dal 2021 a oggi (122), a conferma di un generalizzato affievolimento dell'ottimismo tra gli operatori rispetto a quanto riscontrato nel recente passato. A evidenziarlo sono i risultati dell'indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia riferita al periodo aprile-giugno 2024.
Il contesto nazionale
L'evoluzione sperimentata dalle realtà del territorio si inserisce in un contesto nazionale tutto sommato positivo: a giugno di quest'anno l'indice Pmi rilevato da Markit per il settore terziario italiano si è collocato ben al di sopra della soglia di neutralità per la sesta rilevazione mensile consecutiva, nonostante l'indice Rtt per i servizi (Csc-TeamSystem) abbia segnalato flessioni congiunturali nel bimestre maggio-giugno. Allo stesso tempo, la dinamica bresciana del settore terziario va interpretata alla luce della sostanziale stagnazione che caratterizza l'industria manifatturiera del territorio, con cui le realtà dei servizi intrattengono storici e consolidati rapporti di fornitura.
«Nel periodo tra aprile e giugno, le imprese del digitale hanno scontato la consistente ripresa dell'inizio anno, con una diminuzione degli ordinativi anche in relazione alle incerte dinamiche di mercato - commenta Sergio Venturetti, presidente del settore Digitale di Confindustria Brescia -. Anche per il terzo trimestre dell'anno, attualmente in corso, prevediamo una debole prosecuzione dell'andamento».
Le posizioni aperte
«Nonostante il calo della fiducia delle imprese, il 15% delle posizioni aperte fa riferimento oggi al settore terziario, con particolare attenzione a Ict (6,6%), e vendite/sales/Gdo(9%) – aggiunge Ivano Tognassi, presidente del settore Servizi alle Imprese e alle Persone di Confindustria Brescia –. Questi dati sono in contrapposizione al generale decremento delle esigenze in ambito produttivo, in particolare nel comparto metalmeccanico, mentre si conferma sostanzialmente stabile il mondo sanitario e logistica. Tra le posizioni più richieste e a maggior mercato confermiamo quanto indicato nel precedente trimestre con focus su Ict e profili specializzati in manutenzione».
I giudizi
Nel dettaglio, per quanto riguarda i giudizi espressi dalle aziende sui tre mesi precedenti: il fatturato è aumentato per il 30% delle imprese intervistate, con un saldo positivo del 18% tra coloro che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione; gli ordini e l'occupazione evidenziano incrementi (saldi netti pari rispettivamente a +22% e a +30%); i prezzi dei servizi offerti si caratterizzano per un'evoluzione crescente (saldo netto pari a +11%); una tendenza che certifica come l'inedita salita delle quotazioni degli input energetici riscontrata fra il 2021 e il 2022 (ora fortemente ridimensionata) non abbia terminato di propagarsi in altri ambiti dell'economia reale.
Le prospettive per i mesi a venire appaiano nel complesso favorevoli: il fatturato è atteso in crescita dal 33% degli intervistati, con un saldo positivo del 23% a favore degli ottimisti rispetto ai pessimisti; i saldi riferiti al portafoglio ordini (+28%) e all'occupazione (+29%) descrivono uno scenario di possibile rafforzamento dell'attività; i prezzi dei servizi offerti manifestano un saldo di poco positivo (+6%), a indicazione che, nel prossimo futuro, la fase rialzista è verosimilmente destinata a indebolirsi.
Con riferimento alle prospettive generali dell'economia italiana, il 74% degli intervistati prevede il sostanziale mantenimento dei livelli di attività rilevati fra gennaio e marzo; il 13% si dichiara ottimista, mentre il 13% degli imprenditori esprime un orientamento pessimistico. L'evoluzione complessiva dell'indice sul clima di fiducia delle imprese del settore terziario riflette il ridimensionamento rilevato sia nel comparto consulenza e servizi alle imprese (diminuito da 119 nel primo periodo dell'anno a 113), sia nel digitale (attestatosi a 118, contro il valore di 136 sperimentato fra gennaio e marzo).
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