Brillano i ricavi del made in Brescia nella classifica di Mediobanca
L’aumento delle materie prime, in particolare gas e petrolio, ha spinto i fatturati dell’industria e dei servizi. L’annuale indagine di Mediobanca sulle società italiane (e quindi anche bresciane) ordinate sui ricavi del 2021 offre una fotografia dell’industria della nostra provincia.
La classifica nazionale è dominata da tre gruppi energetico petroliferi (Enel con vendite superiori agli 84,1 miliardi, al secondo Eni, con 76,6 e terzo Gse con 54,4). L’elenco bresciano si apre invece con la multiutility A2A (decima nella classifica nazionale), che nel 2021 ha registrato un fatturato di 11,3 miliardi in forte crescita rispetto ai 6,6 miliardi del 2020.
I champions bresciani
La ricerca, realizzata dall’area studi di Mediobanca, analizza i bilanci relativi all’esercizio 2021 di 3.442 aziende, suddivise in base al settore in cui operano. La tabella qui a fianco riporta i ricavi delle prime 45 capogruppo (là dove ci sono).Tra i «top 1000» si contano ben 41 gruppi bresciani. In totale sono 126 le società bresciane incluse nell’indagine. Dobbiamo arrivare al 70mo posto nazionale per trovare un altro «champion» di casa nostra: si tratta di Duferco Italia Holding con fatturato consolidato di 2,7 miliardi (era di 1,5 miliardi nel 2020); Feralpi Holding che si è classificata al 117 posto a livello nazionale con 1,9 miliardi di ricavi (lo scorso anno segnava 1,2 mld al 151mo posto); quindi Cef, Cooperativa Esercenti Farmacia, il cui fatturato è stabile a 1,3 miliardi (171ma).
Nell’indagine rientrano gruppi che hanno fatto la storia della nostra economia: Siderurgica Investimenti (183ma), Silmar (256ma), Gnutti Carlo (328), Trafilerie Gnutti (382), Ori Martin (394), Holding Umberto Gnutti (419), Valsabbia Investimenti (419, Metalleghe (459), Lucchini (482), Beretta Industrie, Omr (512), Camozzi (564). Nel complesso le imprese hanno messo a segno una forte crescita del fatturato, dovuta sia ai maggiori prezzi delle materie prime, sia per l’incremento dei volumi venduti, oltre che per effetto di operazioni di acquisizioni.
Le «top» nazionali
Il manifatturiero si impone con Fca Italy in quarta posizione (21,9 miliardi) e i servizi guidati da Telecom in quinta (15,1). Si conferma sesta la meccanica Leonardo (14,1). Eni si conferma regina degli utili, avendo chiuso il 2021 con 5,8 miliardi di euro, dopo la perdita di 8,6 miliardi del 2020. Seguono Enel con 3,2 miliardi (+22,2%) e Edizione che, con 1,6 miliardi, recupera la perdita del 2020 pari a 320 milioni. Poste Italiane chiude a quota 1.578 milioni di euro (+30,7%).
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