Economia

Brescia resta prima in Italia nella produzione di latte

I dati di Confagricoltura Brescia sull'Annata agraria: la produzione (Plv) cala del 4%: male i settori suinicolo e avicolo; bene i vegetali.
Vacche da latte, primato bresciano
Vacche da latte, primato bresciano
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Brescia si conferma la prima provincia in Italia per produzione e qualità del latte. Nel 2020, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, il settore ha registrato una crescita incessante della produzione superando i 15 milioni di quintali, +5% sul 2019. Il comparto ha però chiuso con un fatturato in calo del 2% in termini assoluti (pari comunque a 570 milioni di euro) per via di un prezzo medio alla stalla ridotto di quasi l’8% rispetto al 2019.

I dati sono stati diffusi da Confagricoltura Brescia, l’associazione guidata da Giovanni Garbelli, che ha pubblicato i risultati economici di tutti i settori dell’agricoltura bresciana.
Brescia è una delle province agricole più importanti d’Europa con 9.662 imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio e 15.319 addetti (i comuni più «agricoli» della provincia, con oltre duecento imprese, sono a Brescia, Calvisano, Chiari, Desenzano, Lonato e Montichiari che detiene il record con 340, tre in più del 2019).

La Produzione lorda vendibile (Plv) provinciale nell’anno dell’emergenza Covid è calata in termini di valore del 4%, superando di poco il miliardo e 600 milioni di euro, per la prima volta in contrazione dopo diversi anni.

Annata negativa per i settori suinicolo (-9%) e avicolo (-7,11%), come in sofferenza è anche l’allevamento bovino da carne (-6%). A pesare sulla redditività degli allevamenti è arrivata nel finale dell'anno anche l'impennata dei costi di mais e soia per l'alimentazione zootecnica, prodotti strettamente legati ormai alle dinamiche e alle tensioni internazionali dei mercati delle grandi commodities. 

Ottime perfomance registrate dalle rese delle produzioni vegetali favorite da una stagione meteo particolarmente favorevole, che ha fatto segnare per il granoturco il record storico di resa ad ettaro, con la granella che ha visto un deciso rialzo delle quotazioni negli ultimi mesi del 2020. I segni più sono infatti quelli del granturco (+11,8%) e soia (+9%), così come quelli delle uve e dell'olivicoltura, quest'ultima reduce dall'annus horribilis del 2019. In realtà, in cantina e in frantoio i bilanci sono molto più risicati a causa degli effetti della pandemia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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