Brescia paga la crisi, redditi giù tra il 2007 e il 2015
La crisi ha colpito duramente il Bresciano: tra il 2007 e il 2015 la contrazione dei redditi è stata superiore a quella nazionale.
Nell’analisi condotta dal Sole24Ore, partendo dalle statistiche del Dipartimento delle Finanze, nella nostra provincia il reddito medio è sceso. Una contrazione che per la Brescia viene fissata nel -1,98%, ossia superiore alla media nazionale (-1,32%), ma sostanzialmente in linea con il dato regionale.
In primo luogo, ci sono 28 province in cui il reddito in termini reali aumenta, con Bolzano che spicca con un +3,84%. Brescia è nel gruppo delle province, 24, che registrano una riduzione del reddito medio dichiarato compresa tra l’1 e il 2%.
In Lombardia. Nel panorama regionale, meglio di Brescia si comporta Sondrio, unica provincia lombarda a riportare una variazione 2015/2007 di poco positiva (+0,06%). Pesante il taglio dei redditi nelle altre province lombarde con saldi negativi compresi tra il -2,14% di Milano e il -2,97% di Como.
Negli anni della crisi, inoltre, si sono persi un milione e 300mila contribuenti, persone senza più importi da tassare e nell’anno di imposta 2015 i contribuenti con reddito superiore a «zero» sono stati poco più di 40 milioni, con una riduzione rispetto all’anno di imposta 2007 del -3,14%.
Ovviamente la diminuzione del numero dei contribuenti ha una incidenza sulla determinazione del reddito medio dichiarato. In pratica 1,3 milioni di persone non hanno più dichiarato un reddito positivo - e quindi escono dalle statistiche - fanno apparire più benestante il «contribuente medio». Del resto guardando ai redditi medi dichiarati per il 2015, Milano guida nettamente la graduatoria nazionale per ammontare del reddito medio dichiarato di 28.300 euro precedendo Monza-Brianza (25.060 euro) e Roma (24.635).
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