A Brescia gli imprenditori immigrati sono aumentati del 10% in 10 anni

Ristoranti, negozi di abbigliamento, parrucchieri ed estetisti, centri benessere. E soprattutto imprese edili. Basta guardarsi intorno tra le vie di Brescia per diventare testimoni diretti del cambio di pelle di interi pezzi dell’economia della città. Brescia, d’altronde, è l’ottava provincia in Italia per numero di imprenditori immigrati (sono 16.239), con un trend in costante crescita da anni. Solo a Roma, Napoli, Milano, Torino, Firenze, Bologna e Genova sono attivi più imprenditori stranieri rispetto al nostro territorio.
E, anche se nel totale conta il traino di una delle più vaste e popolose province italiane, Brescia fa la parte della leonessa in Italia tra i capoluoghi di medie dimensioni (speciale classifica in cui appare prima in assoluto).

Il report
A metterlo nero su bianco è Fondazione Leone Moressa, che ha analizzato i dati Stockview-Infocamere forniti dalla Camera di Commercio di Venezia e Rovigo. E quello che emerge dal report è uno scenario in continuo mutamento, dove la Lombardia sale sul gradino più alto del podio per numero di imprenditori nati all’estero: sono 174mila (il 13% del totale in Italia), cresciuti del 32,5% negli ultimi dieci anni.
Di questi, 95mila si sono stanziati a Milano, ma il Bresciano conferma la sua vocazione di territorio economicamente attrattivo anche per gli imprenditori immigrati e si piazza al secondo posto nella graduatoria regionale (a Bergamo, ad esempio, gli imprenditori nati all'estero sono quasi 5mila in meno). Insomma, la presenza di oltre 16mila aziende bresciane – frutto dell’ingegno e dell’intraprendenza di chi ha voluto mettersi in gioco fuori dal proprio Paese d’origine – rappresenta una fonte di ricchezza e di «appeal economico-sociale» per lo stesso territorio.
In calo invece i bresciani
Ma Fondazione Moressa racconta anche l’altra faccia della medaglia: in 10 anni, a fronte di un aumento del 9,6% delle imprese straniere, quelle bresciane sono calate del 6,6%.

Il sistema imprenditoriale locale risulta in attivo solo grazie all’immissione di nuovi investimenti esteri. Una tendenza rispecchiata anche a largo raggio. «Dal confronto degli ultimi dieci anni (2014-2024) appare evidente la diversa tendenza tra imprenditori nati in Italia (-5,7%) e nati all’estero (+24,4%) – si legge nel rapporto –. Tendenza che si registra anche nell’ultimo anno, con l’aumento degli imprenditori nati all’estero (+1,4%) e il calo dei nati in Italia (-1,0%)».
I numeri
E se tra i nati in Italia gli imprenditori rappresentano il 12,6% della popolazione, tra i nati all’estero si raggiunge il 33,4% per la Cina e si supera il 19% per Bangladesh ed Egitto.
I valori più bassi si registrano invece tra quelle nazionalità in cui è molto più rilevante la componente di lavoro dipendente, specie nel settore del lavoro domestico, come Ucraina (3,9%) e Filippine (1,4%). Ma è proprio la Cina il Paese con più imprenditrici in Italia (sono 36.011, il 16,6% delle imprenditrici immigrate totali), seguita dalla Romania con 24.596. E poi una curiosità, a proposito di presenza femminile nell’imprenditoria italiana: raggiunge i picchi massimi tra i nati in Russia e a Cuba, con circa il 70%.
I settori
Ma quali sono i settori più fiorenti tra gli imprenditori stranieri in Italia? A dominare è il commercio, comparto nel quale si concentra il 29%, seguito da quello dei servizi, con circa un quarto degli imprenditori totali (25,2%). L’agricoltura, pur essendo il settore con meno imprenditori nati all’estero, è quello che ha registrato l’incremento maggiore tra il 2014 e il 2024 (+56,1%). Anche i servizi hanno registrato un forte aumento nell’ultimo decennio (+48%).
Ma cosa riserverà il futuro, tanto per la provincia di Brescia quanto nel resto del Paese? Le stime confermano il trend degli ultimi anni, periodo di grande transizione e di avvicendamenti multiculturali nell’economia locale. D’altronde, anche per tenere in piedi il sistema del lavoro e quello previdenziale in Italia oggi Istituzioni e sindacati sono concordi nel ritenere l’immigrazione l’unica ancora di salvezza.
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