Economia

Brescia guida le filiere industriali lombarde che guardano all’Europa

Le aziende provinciali capofila in 14 progetti su metalli, energia, edilizia, smart city e sport. Coinvolte 383 realtà tra imprese, centri di formazione e ricerca e istituti di credito
Cinque le filiere nel settore «Lavorazione industriale di metalli» - © www.giornaledibrescia.it
Cinque le filiere nel settore «Lavorazione industriale di metalli» - © www.giornaledibrescia.it
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Per essere competitivi sui mercati internazionali non bisogna rinunciare alla propria unicità, bensì serve valorizzarla all’interno di un contesto più ampio di alleanze e collaborazione.

In poche parole essere parte di un ecosistema rende più forti pur non snaturando la natura della singola attività, sia essa un’impresa, un ente di formazione e ricerca o un soggetto di altra natura. Questo l’indirizzo tracciato dall’Ue, che della co-progettazione ha fatto uno dei suoi cardini anche in chiave di concessione di finanziamenti, e seguito con concretezza e innovazione da Regione Lombardia sotto l’egida dell’assessorato alloSviluppo economico guidato da Guido Guidesi.

Lo strumento scelto, completamente inedito sullo scenario nazionale, è quello delle filiere, che mirano al consolidamento dei rapporti tra mondo produttivo, mondo accademico e scientifico e istituti formativi attraverso piani specifici in determinati settori. E tramite la misura della Manifestazione d’interesse sono già 60 i progetti pervenuti in Regione, che coinvolgono oltre 2.000 realtà.

Nello specifico il 63% delle filiere ha il soggetto capofila nelle province di Milano e di Brescia e aggrega il 58% delle imprese e altri soggetti degli ecosistemi. In particolare, guardando allo spaccato provinciale, 24 filiere hanno il capofila nel capoluogo meneghino (per un totale di 462 soggetti aggregati), segue Brescia con 14 (383 aggregati) ed entrambe con sei Cremona (117) e Pavia (138).

Settori produttivi

La nostra provincia gioca quindi un ruolo di primissimo piano, confermando il ruolo di locomotiva del sistema lombardo. Ciò si evince anche entrando nello specifico dei singoli progetti, che abbracciano vari settori produttivi.

Cinque sono gli accordi presentati a Milano e che vedono al centro la «Lavorazione industriale di metalli»: tre in ambito alluminio (Raffmetal, Streparava Duferco Travi e Profilati capofila), uno sulla sostenibilità del sistema fonderie (Fonderia di Torbole) e un altro su quella dell’ottone (Metallurgica San Marco).

Quattro sono invece quelli nell’ambito «Energia, carburanti sostenibili» e sono guidati da Industrie Saleri Italo, A2A Ambiente, H2 Energy, Vehicle Engineering and Design e Ferlina. Nel settore «Edilizia» due Manifestazioni d’interesse, a guida Consorzio Marmisti Bresciani e Gruppo Gatti. In tema «Smart city» presentato un progetto sotto il cappello di Be2net mentre Fabbrica d’Armi Pietro Beretta aggrega diverse realtà per lo sviluppo sostenibile, digitale, integrato e sicuro della filiera dell’arma sportiva nel contesto «Turismo e sport».

Espansione

Ma il disegno delle filiere, così come spiegato dall’assessore Guidesi, è destinato ad ampliarsi ulteriormente. L’idea è infatti quella di stringere alleanze con altre regioni italiane che presentano peculiarità in termini produttivi (leggasi Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte). E non finisce qui, con lo sguardo che si amplia anche sul piano comunitario.

Sulla scorta di quanto già imbastito in questi anni, dalla recente alleanza con la Baviera alla presenza in vari network transnazionali come quello dell’automotive o della chimica, la Regione punta a stringere partnership operative con aree manifatturiere europee che hanno nei loro territori filiere produttive ed ecosistemi integrabili con quelli lombardi.

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