Economia

Brescia esporta «La Piadina» in Australia

La storia dei fratelli Zizioli, Damiano, Fausto e Mauro che a Sydney hanno aperto una piadineria e un ristorante italo-giapponese
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«Quel progetto di esportare la piadina romagnola» l'hanno realizzato per davvero. E ha cambiato le loro vite. Damiano, Fausto e Mauro Zizioli sono tre fratelli originari di Gussago, che, uno dopo l'altro, hanno lasciato Brescia per cercare fortuna in Australia. Ora che «La Piadina» viaggia a gonfie vele possono dire di averla trovata, con tanto impegno e una media di 65 ore di lavoro a settimana.

La loro storia inizia nel 2000, anno in cui le Olimpiadi cambiano il volto di Sydney. Damiano, classe 1974, meccanico specializzato, è il primo ad attraversare oceani e continenti per un'avventura nella «terra dei canguri»: arriva in città senza conoscere l'inglese, senza un lavoro ma con tanti sogni in tasca. La sua gavetta dura cinque anni, con un primo impiego in un ristorante per 8 dollari all'ora. Poi il «salto»: trova un posto come pizzaiolo in un locale rinomato. Resta lì, e pochi mesi dopo a raggiungerlo è Fausto. È l'aprile del 2006, Fausto, commesso, ha 25 anni e si trova un lavoro al Paddington Alimentari, un cafè nell'omonimo quartiere di Sydney. «Un'esperienza fondamentale - racconta via Skype - per capire come giravano vita e business».
Passano altri due anni, l'Italia è lontana. Damiano e Fausto non guardano indietro, ma avanti. Raccontano agli amici delle prelibatezze che hanno lasciato a casa, e Sam, uno di loro, rimane affascinato dalla piadina. Qualcosa che in Australia proprio non c'è. «Non è stato semplice spiegare cosa fosse - continua Fausto -. La cucina qui risente molto delle influenze asiatiche, e noi dovevamo far capire che non stavamo proponendo una pizza, nemmeno una crepes o una tortilla». L'idea di importare qualcosa di nuovo li galvanizza: Fausto e Sam iniziano a cercare il posto adatto. Il successo della piadina, in Italia, si lega essenzialmente alla riviera romagnola: in una parola, al mare. E allora il viaggio punta dritto verso Bondi Beach, una delle spiagge più «cool» di Sydney. Nel 2008, a trecento metri dalla sabbia, nasce «La Piadina». Il progetto coinvolge anche Damiano, che nel frattempo ha mollato la pizzeria.

Sam esce dalla società pochi mesi dopo l'inaugurazione, i fratelli Zizioli continuano per la loro strada. Niente debiti, niente mutui: si parte e si cresce con i soli risparmi, annaffiando il tutto con la qualità italiana. «Importiamo i formaggi, dal taleggio alla bufala - spiega Fausto -, oltre al crudo di Parma e al San Daniele. Gli altri insaccati, invece, sono australiani perché così vuole la normativa qui». Il menù è essenziale: piadina artigianale (tra gli 8 e 10 euro) con olio d'oliva e un ingrediente «segreto», senza strutto perché Bondi ha una buona concentrazione di ebrei. Si aggiunge il caffè, in tante varietà, ma non il vino, per cui servirebbero altre licenze. Una bottega artigianale, insomma, che Fausto e Damiano vogliono replicare in altri quartieri della città.

Mentre si lavora su questa strada, un'altra ha già portato nuovi frutti. Dal dicembre scorso, a Waterloo, zona industriale di Sydney in espansione, i due fratelli hanno aperto «Porco Rosso», ristorante italo-giapponese che propone piatti tipici della nostra tradizione (come pasta e pizza rigorosamente fatte in casa) legati a sapori asiatici.
La sfida è tutta da cogliere, e per questo a Sydney è arrivato anche Mauro, il terzo fratello, che di anni ne ha 26. A Paderno Franciacorta restano mamma, papà e due sorelle che si sono trasferiti da Gussago.
A guardare dall'altro capo del mondo il successo dei ragazzi.
Giovanna Zenti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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