Bper Banca, l’utile sale a 724 milioni (+2,8%): «Vediamo opportunità di crescita»
Bper Banca chiude il semestre con un utile di 724 milioni di euro, in rialzo del 2,8% sullo stesso periodo del 2023, nonostante 174 milioni di costi di ristrutturazione che hanno appesantito il trimestre, archiviato con 267 milioni di profitti, mentre l’utile adjusted (l’utile prima degli oneri e dei proventi straordinari), pari a 388,5 milioni, è stato più o meno in linea con le attese del mercato.
La banca, di cui l’amministratore delegato Gianni Franco Papa ha preso le redini ad aprile, ha annunciato che il nuovo piano industriale verrà presentato il 10 ottobre a Milano. «Stiamo preparando un piano basato sulla crescita organica perché vediamo grandi opportunità di crescita grazie alla presenza nelle aree più ricche del Paese e alla forte posizione di capitale e di liquidità», ha detto Papa chiarendo che «l’M&A oggi non è sul tavolo».
Il punto
Nel semestre i ricavi sono saliti del 4,1% a 2,76 miliardi (+7% quelli core), sostenuti sia dal margine di interesse (+8,9%) che dalle commissioni (+4%), che hanno beneficiato della spinta nella raccolta gestita (+13,4%), mentre le perdite su credito sono scese del 34% a 175 milioni.
Sul fronte dei costi si è registrata una crescita del 17,1% a 1,57 miliardi per effetto delle spese straordinarie legate all’esodo incentivato di 600 dipendenti. Complessivamente l’uscita di 1.500 risorse tra il 2024 e il 2025 porterà risparmi a regime, nel 2026, per 83 milioni, di cui 48 milioni già nel 2025.
Le prospettive
«Bper continua a conseguire risultati solidi» con una «performance positiva lungo tutto il conto economico», ha detto Papa, mentre «gli indicatori di rischio di credito continuano ad attestarsi su livelli contenuti» e la posizione patrimoniale e i livelli di liquidità si mantengono «solidi».
I risultati consentono di «gestire con fiducia uno scenario macroeconomico caratterizzato da grande incertezza» ha aggiunto Papa e sospingono Bper «verso il raggiungimento delle ambizioni di fine anno», la cui chiusura è attesa con un utile «in linea» con quello del 2023.
Ai soci
I profili di capitale e liquidità della banca rimangono elevati grazie ad una generazione organica di capitale che permette al Cet1 ratio7 di raggiungere il 15,3%; anche la posizione di liquidità presenta indici regolamentari ben oltre le soglie minime previste anche a fronte dell’ultimo rimborso di marzo 2024 di una tranche pari a 1,7 miliardi di euro del funding Tltro.
Inoltre, la solida posizione della qualità del credito vantata da Bper è stata confermata anche nel primo semestre di quest’anno, in particolare l’Npe ratio, che si attesta al 2,8% lordo (1,3% netto), posiziona l’istituto come «best in class» del sistema bancario italiano. Il livello di copertura dei crediti deteriorati registrato da Bper risulta pari al 53,3%, in aumento rispetto al dato di fine anno scorso (52,5%).
Per il dividendo di quest’anno sono stati accantonati 30 centesimi ad azione: si tratta, ha detto Papa, di «circa il 60% dell’utile netto», dunque «ben al di sopra» del payout del 50% previsto dall’attuale piano, con «un rendimento del 12,5% sull’attuale prezzo dell’azione». Per la futura politica dei dividendi bisognerà aspettare ottobre, quando verranno svelate le «nuove indicazioni» sul payout. In Borsa Bper ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,1%, a 4,72 euro, con il mercato che guarda al nuovo piano dopo un semestre in cui i trend operativi sono stati in linea con le attese.
«Per l’esercizio 2024 - riporta una nota - la banca ha aggiornato la propria guidance rispetto ai risultati di fine 2023, presentando un margine di interesse stabile, commissioni nette con una dinamica positiva grazie allo sviluppo dei ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza, oneri operativi in leggero aumento rispetto a quelli del 2023. Si prevede una conferma ed un rafforzamento della solidità patrimoniale della banca».
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