Economia

Bonus 110%, la proposta per tenere Brescia nella Manovra

Il senatore Paroli presenterà un emendamento alla legge di Bilancio per consentire ai bresciani di accedere alla misura
Una veduta panoramica di Brescia - Foto Thomas Morani © zoom.giornaledibrescia.it
Una veduta panoramica di Brescia - Foto Thomas Morani © zoom.giornaledibrescia.it
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Una palese «ingiustizia» da sanare. Gli immobili della città di Brescia collegati alla rete del teleriscaldamento di A2A risultano di fatto nella classe energetica più alta e difficilmente possono fare il salto delle due classi richiesto per accedere alle detrazioni del Superbonus. Un paradosso che abbiamo a più riprese denunciato sulle pagine del Giornale di Brescia, anche in vista della Legge di bilancio in discussione in queste settimane al Senato.

La proposta di emendamento

Ma la speranza che si possa intervenire per introdurre una correzione al testo si è fatta più concreta dopo l’annuncio fatto ieri dal senatore bresciano Adriano Paroli. «Il problema era noto e ho appreso con stupore della mancata correzione in sede di stesura del testo - dichiara l’onorevole Paroli -. In accordo con il ministro Mariastella Gelmini che, da bresciana, conosce bene il problema, presenterò in Senato un emendamento alla legge di bilancio che propone di aggiungere come parametro di riferimento per l’accesso alla detrazione fiscale del 110%, oltre il miglioramento di due classi energetiche, anche il "fattore di conversione in energia primaria", così da eliminare l’attuale ingiusta penalizzazione degli immobili di Brescia».

Insomma c’è la ferma volontà di riparare all’ingiustizia, il provvedimento non implica infatti la necessità di coperture. «Presenteremo l’emendamento in Commissione entro i prossimi dieci giorni - ribadisce Paroli -. Un testo identico verrà presentato dall’onorevole Stefano Borghesi, con il quale abbiamo fatto molte battaglie insieme. Nei prossimi giorni sentirò anche il senatore Vito Crimi». 

La vicenda

La vicenda paradossale è legata al sistema di teleriscaldamemto A2A, che è troppo efficiente. L’uso di fonti rinnovabili da parte della multiutility (accumuli, rifiuti, recupero di calore da acciaierie ecc.) nei mesi scorsi ha infatti abbassato il «fattore di energia primaria» del teleriscaldamento da 0,24 a 0,12, e con un deciso miglioramento della classe energetica degli edifici che sono finiti in classe A3 o addirittura in A4, anche se sono un «colabrodo» sotto il profilo dell’isolamento termico, rendendo così molto complicato, se non impossibile, il salto di due classi necessario per godere del 110%.

Per la soluzione del problema in questi mesi si sono dati da fare gli Ordini professionali con in testa gli ingegneri di Brescia, Ance Brescia (attraverso il Campus Edilizia), gli artigiani, i tecnici di A2A, ma anche Comune di Brescia, Università degli Studi, Anaci. 

La strada da percorrere indicata dal Ministero della Transizione insieme ad A2A, prevede di «congelare» i valori del valore di conversione del teleriscaldamento di A2A alla data del 19 maggio 2020, quando venne varata la normativa del Superbonus (quindi per Brescia il «fattore di conversione» era 0,24 e non più 0,12). Questo consentirebbe anche ai proprietari bresciani di detrarre le spese per efficientare gli immobili.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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