Economia

Bitcoin, Abi: «Serve una criptovaluta europea»

Il presidente di Abi, Patuelli, plaude all'intervento di Juncker sulla cybersicurezza
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Per mettere ordine nell'universo delle 900 monete virtuali esistenti, a partire dal bitcoin,
servono regole trasparenti e una criptovaluta europea. Lo spiega il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, che esprime «soddisfazione» per la proposta fatta dal presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, sulla creazione di un'agenzia europea per la sicurezza informatica.
«Il presidente Juncker ha fissato tra le priorità per il prossimo anno quella di proteggere meglio gli europei nell'era digitale, identificando la giusta pericolosità e drammaticità del rischio», rileva Patuelli, secondo cui «la nascita di un'agenzia europea per la cyber-sicurezza è un primo importante passo verso una regolamentazione trasparente del settore».
«Il punto è come regolamentare un mercato privo di qualsiasi regola o controllo», osserva Patuelli. L'idea di creare criptovalute nazionali, al vaglio di Paesi come la Svezia e il Regno Unito, «è un'evoluzione naturale da realizzare al più presto, ma io  proporrei una criptovaluta di Stato europea da affiancare a quella corrente. Una forma regolamentata con controlli anti abusi. Contestualmente - aggiunge - bisognerebbe obbligare tutte le altre criptovalute a sottostare a una
normativa anti riciclaggio». Nel caso dei bitcoin, osserva, «siamo di fronte a una libera circolazione globale priva di controlli: la più pericolosa speculazione che ci sia mai stata. Ma anche uno strumento comodissimo per le illegalità che si nascondono dietro lo schermo libertario  dell'innovazione tecnologica». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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