Economia

«Bio e km-zero»: giovani bresciani scommettono su Via del Campo

La cooperativa agricola di Solto Collina produce frutta e verdura che vende nei mercati della provincia
Nicolino e Beatrice nei campi dove coltivano frutta e verdura
Nicolino e Beatrice nei campi dove coltivano frutta e verdura
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Sali lungo la strada che da Lovere approda su dolci declivi. Il nome del paese che ci attende, Solto Collina, racconta la destinazione collinare. Stradine strette tra case con muri in pietra che svelano un piccolo gioiello tenuto con la cura riservata ai borghi antichi. E poi ancora un sentiero sterrato e appare una cascina, ci racconteranno che è lì dal 1400, il cuore della cooperativa agricola Via del Campo.

L’anima sono tre ragazzi bresciani, Beatrice Venturini, il fratello Nicola e l’amico Nicolino Di Giano. Che cosa ci fanno tre giovani, nati a Brescia, e che nella nostra città ci vivono, in questo piccolo Comune inerpicato appena sopra il lago d’Iseo, sulla sponda bergamasca del Sebino? «Io e Nicola, siamo amici di lunga data e da tempo avevamo in mente di aprire un’azienda agricola -, racconta Nicolino, una laurea in Management a Economia a Brescia. Esplorando in lungo e in largo la provincia, si sono imbattuti proprio a Solto Collina nell’azienda agricola Via del Campo, che hanno preso in gestione, affittando terreni e cascina dal proprietario, e convertendola in cooperativa. La data di nascita è gennaio 2015.

«L’azienda precedente non andava molto bene. Aveva però già fatto la conversione in azienda biologica». A Via del Campo si produceva frutta e verdura, e i tre ragazzi hanno mantenuto la mission, ma con un’ottica diversa, da agricoltori del Ventunesimo secolo. Puntando rigorosamente sul biologico, anche con la sperimentazione di tecniche di coltivazione innovative.

L’esperto è Nicola che ha frequentato alla Fondazione Minoprio a Vertemate con Minoprio, un corso per tecnico di agricoltura biologica. Nicolino ci mette la specializzazione manageriale: negli anni Duemila, per condurre in porto un’impresa agricola in modo moderno, bisogna essere anche manager. E Beatrice, 31 anni, un diploma al liceo scientifico, indirizzo artistico - i suoi soci ne hanno entrambi 34 - si occupa del coté commerciale, e della vendita, che è anche 2.0, ovvero online. «Avendo lavorato anche in un negozio avevo esperienza di vendita». La frutta e la verdura di Via del Campo arriva sulla tavola con filiere a chilometro zero: il mercato dell’Alveare (piattaforma web che mette in contatto diretto produttori e consumatori) organizzato ogni settimana al Bistrò popolare di via Industriale in città; i gruppi di acquisto solidale con la consegna nei vari punti raccolta; i mercati di Toscolano e Rezzato. 

E poi, ci spiega Nicolino, abbiamo creato una rete, attraverso uno specifico contratto, con altri agricoltori, «e questo ci permette di ampliare la gamma anche ai prodotti che noi non vendiamo direttamente. Ciascuno completa la gamma dell’altro e la vendita per tutti fa capo a noi».
E la frutta e la verdura di Via del Campo arriva anche in qualche ristorante. E si può trovare anche grazie al mercatino «che facciamo la domenica a Artebimba, un bar per famiglie in via Monte Ortigara in città». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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