Bialetti, revisori non certificano il bilancio: crolla il titolo
«Non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato del gruppo Bialetti Industrie a causa alle incertezze sulla continuità aziendale espresse nelle relazioni predisposte dagli amministratori». La nota diffusa dalla società di revisione Kpmg pesa come un macigno sul futuro della azienda bresciana e, inevitabilmente, anche sul titolo quotato a Piazza Affari, che a fine giornata ha perso il 10%, a 0,45 euro.
Gli amministratori di Bialetti comunque hanno ritenuto appropriato redigere il bilancio 2017 secondo il presupposto della continuità aziendale, nonostante il permanere delle situazioni di incertezza, e il collegio sindacale ha fatto sapere di non essere a conoscenza di «fatti ostativi all’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2017».
L’assemblea ordinaria degli azionisti, durante la quale, tra le altre cose, si dovrà approvare il bilancio 2017, è stata convocata dal cda per il 28 giugno. Bialetti ha chiuso l’ultimo esercizio con una perdita di 5,2 milioni, un patrimonio netto di 8,8 milioni e una posizione finanziaria netta negativa di 78,2 milioni. Sono questi i numeri principali che emergono sempre dalla relazioni della società di revisione e del collegio sindacale, pubblicate sul sito internet di Bialetti.
Trimestrale. Ieri, però, il cda del gruppo bresciano (173 gli addetti impiegati nel sito di Coccaglio)ha diffuso i conti del primo trimestre 2018 chiuso con ricavi in calo dell’1,3% a 37,7 milioni di euro, un ebitda adjusted positivo per 0,66 milioni e buon andamento del fatturato legato al caffè. Per quanto riguarda il piano di ristrutturazione del debito, alla luce della rinegoziazione delle condizioni dei rapporti con le banche finanziatrici e la proroga al 30 giugno delle linee operative a breve termine, la società ha «maturato la ragionevole convinzione che, nella sostanza, il ceto bancario continuerà a garantire al gruppo il proprio supporto».
Il rimborso dei finanziamenti proseguirà fino al 31 dicembre 2019. Alla luce dei risultati dei primi mesi del 2018, Bialetti ha dichiarato che «non vi sono elementi per ritenere che gli obiettivi fissati per l’esecizio 2018 dal piano 2018-2020 non verranno raggiunti». Nel frattempo la Fim Cisl di Brescia ha chiesto un incontro urgente con i vertici della società: «Riteniamo quanto mai necessario un nuovo piano industriale di rilancio, considerato anche il fatto che il mercato delle cialde è saturo quanto estremamente competitivo. Non può rimanere inoltre l’unica linea di business di Bialetti».
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