Economia

Beretta investe sulle radici: a Gardone 30 milioni in tre anni

La doppia scommessa sul territorio: una nuova arma lunga. E sul ritorno di Exa: progetto da approfondire
BERETTA INVESTE SULLE RADICI
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«I modelli d’armi che hanno fatto la storia di Beretta nel mondo rappresentano la forza e la base sulla quale costruire il nostro futuro».

Per Franco Gussalli Beretta passato, presente e futuro del gruppo si fondono indissolubilmente nello stabilimento di Gardone Valtrompia. Qui nei prossimi tre anni verranno investiti oltre 30 milioni di euro. Il piano, varato nelle scorse settimane, prevede forti investimenti in innovazione di processo; l’installazione di nuovi impianti legati a «Industria 4.0»; l’applicazione di sensori per il monitoraggio automatico dell’efficienza che consentiranno l’ulteriore «upgrade» dell’informatizzazione della fabbrica d’armi più antica del mondo.

«E soprattutto ci permetteranno di sostenere l’ampliamento della gamma - spiega il presidente -. In questi anni a Gardone alle tradizionali produzioni si sono aggiunte nuove famiglie di armi, come le pistole Px e la mitraglietta Pmx (adottate anche dai carabinieri), che devono ancora esprimere tutto il loro potenziale».

La nuova arma. Da tre anni il team di tecnici di Gardone lavora a un nuovo prodotto che verrà lanciato nel 2019. Un’arma lunga, destinata al settore venatorio e sul quale vengono riposte grandi attese. «Un prodotto che Beretta non ha mai realizzato fino ad oggi - dichiara Franco Gussalli Beretta -. La fase della progettazione è conclusa (investimento di oltre tre milioni di euro, ndr), i «pre-prototipi» sono pronti, nei prossimi mesi avvieremo la fase di industrializzazione a Gardone. Una novità pensata principalmente per il mercato europeo, anche se non escludiamo di commercializzarla negli Usa». Una «nuova Exa». Saldamente ancorati al territorio bresciano, al quale il gruppo guarda con attenzione; come con attenzione si guarda alla possibilità che in Fiera a Brescia possa tornare un appuntamento che coinvolga anche il distretto delle armi.

Non una fiera dedicata alle armi, ma una «nuova Exa», per le attività all’aria aperta, alla natura, all’ambiente e sostenibilità: «È un progetto da approfondire e al quale guardiamo con interesse - dichiara Gussalli Beretta -. Ci sono aspetti della cultura venatoria, ben espressi nei Paesi del Nord Europa, che devono essere visti sotto una nuova luce. La fiera di Brescia potrebbe rappresentare in questo senso uno strumento di crescita».

Radici in Valtrompia, sguardo sul mondo. «Beretta è stata la prima azienda bresciana ad internazionalizzarsi, ma negli ultimi 10 anni le principali imprese della provincia hanno capito che non è più sufficiente vendere all’estero, bisogna anche produrre fuori in un’ottica di filiera. Non delocalizzazione quindi, ma internazionalizzare per comprendere esigenze, caratteristiche dei mercati esteri. E creare i presupposti per crescere a Brescia».

Il sito a Doha. Recentemente Beretta ha siglato un accordo col Qatar per la costruzione di un nuovo sito produttivo a Doha per armi leggere da difesa. «Porteremo nel Qatar una parte della nostra produzione, l’accordo è strategico per l’intera area del Medio Oriente e dimostra quanto Beretta sia partner affidabile. Un traguardo raggiunto grazie alle buone capacità di Beretta, ma per il quale ha funzionato anche il sistema Paese».

Quali i vantaggi per Gardone? «Molti. Prima di tutto la cessione di know how che è parte del nostro business model- dichiara Gussalli Beretta -. Poi ci sono le commesse per le armi che non potendo essere realizzate in Qatar saranno prodotte a Gardone». E il 2017 come è andato? «In contrazione - chiosa il presidente -. Ma le prospettive per il 2018 sono buone. L’esercizio è stato influenzato negativamente dal mercato americano e da commesse internazionali che sono state posticipate. Nei primi mesi del 2018 i segnali sono positivi. Con le forze di polizia italiane abbiamo avviato un progetto interessante sulla mitraglietta Pmx: lavoriamo all’ampliamento della gamma e allo sbarco all’estero. Oggi Beretta non è più solo un produttore di armi. Siamo fornitori a tutto tondo di armi, sistemi di puntamento, abbigliamento, accessori. E questo vale per il cacciatore, per il tiratore, per le forze armate e di polizia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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