«Basta lavoretti perché noi giovani non siamo choosy»
Il 23enne Michele racconta della sua esperienza «tra pochi spiccioli e a morsi»
L'insegna di un hotel, emblema del turismo
«Sono stanco di essere sfruttato». Esordisce così Michele, 23 anni. Da quando è maggiorenne ha lavorato come cameriere, steward e receptionist in diverse strutture bresciane. Ma per lui - come per tanti altri - l’emergenza sanitaria è stata uno spartiacque per riflettere sulle priorità, per valutare pro e contro. Così non ha accettato di tornare a lavorare «per pochi spiccioli e a morsi». In questo modo li definisce i tempi spezzettati dei suoi lavori: «a morsi». Una metafora che ben spiega il f
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.