Bar e ristoranti:«4 metri quadri a cliente? 60% di posti in meno»
«Se le indiscrezioni circa le misure di distanziamento per contrastare la diffusione del coronavirus previste dal governo, con una persona ogni 4 metri quadri, venissero confermate, i ristoranti italiani perderebbero in un sol colpo 4 milioni di posti a sedere, ovvero il 60% del totale». Così la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi che ha fatto il calcolo sulla base delle dimensioni medie dei locali.
«Noi abbiamo dato la nostra disponibilità da settimane a discutere di maggiori spazi all'esterno, di distanze ragionevoli tra i tavoli, di dispositivi di protezione individuale e possiamo anche valutare, se necessario, di installare delle paratie tra un tavolo e l'altro», dice Aldo Cursano,vicepresidente vicario di Fipe -. Ma il governo non può chiederci di mantenere 4 metri quadri di distanza tra commensali dello stesso tavolo. Altrimenti avremmo ristoranti con solo tavoli da uno».
La Fipe ha simulato anche altri due scenari. Se il governo decidesse di distanziare i tavoli di 4 metri lineari l'uno dall' altro, la perdita di posti a sedere sarebbe di 3,5 milioni, ovvero la metà dei 7 milioni attualmente disponibili nei ristoranti italiani. Se invece si optasse per i 2 metri di distanza tra i tavoli, senza distanziamento tra i commensali allo stesso tavolo, la perdita sarebbe del 30% dei coperti.
«Quest'ultimo è l'unico scenario sostenibile - sottolinea Cursano -, il solo in grado di permettere agli imprenditori del settore di continuare a lavorare, magari recuperando una parte dei posti a sedere persi, occupando lo spazio al di fuori dei locali. Mi auguro che sia il governo sia i presidenti delle Regioni tengano bene a mente questi calcoli prima di prendere una decisione definitiva».
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