Bankitalia, Prandini: «Mancano politici bresciani forti»
Inutile correre ai ripari quando i buoi sono ormai fuori dal recinto. «Bisogna anticipare tempi e decisioni. E per farlo servono rappresentanti ai vertici della politica: a Roma come a Bruxelles». Il presidente nazionale della Coldiretti, il bresciano Ettore Prandini, commenta così – a margine di un incontro con la stampa – la notizia della chiusura della storica filiale della Banca d’Italia di corso Martiri della Libertà. «Ci stiamo, impegnando tutti al massimo per far sì che Bankitalia riveda la sua decisione».
Per Prandini la presenza della filiale in città è «fondamentale in uno dei motori dell’economia italiana». La sua chiusura rappresenta «un altro, l’ennesimo, esempio di come al territorio bresciano manchi un filo di connessione con le sfere alte della politica».
La sfida
«Bisogna giocare d’anticipo – spiega ancora il presidente –. Le indiscrezioni davano per certa la chiusura della filiale di Verona. Alla fine chiuderà Brescia. Questo è un elemento sul quale tutti noi dobbiamo riflettere». Per il presidente della Coldiretti, la nostra provincia possiede «imprenditori con capacità straordinarie», capaci di vincere come nessuno al mondo le «sfide dei mercati internazionali. Ma da soli non fanno sistema».
Per Prandini la mancanza di rappresentanti politici nella stanza dei «bottoni» è il nostro tallone d’Achille. «È centrale anche per gli aspetti economici di un territorio. Noi paghiamo a caro prezzo l’assenza di uomini nel governo, sia di centrodestra sia di centrosinistra. Province meno forti di noi sotto il profilo imprenditoriale ed economico hanno una invece forte presenza a livello politico e riescono a tutelare meglio i loro interessi».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.