Economia

Banca d'Italia, ufficiale la chiusura della sede di Brescia

Per ragioni di efficienza e di razionalizzazione delle attività addio anche alla sede di Livorno
Filiale bresciana, la sede di Banca d’Italia - © www.giornaledibrescia.it
Filiale bresciana, la sede di Banca d’Italia - © www.giornaledibrescia.it
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La Banca d'Italia riorganizza la rete di filiali «con un ulteriore decentramento di responsabilità di vigilanza (prudenziale, antiriciclaggio e tutela della clientela) e il rafforzamento delle attività di educazione finanziaria e della funzione di valutazione del merito di credito delle imprese non finanziarie per i fini della politica monetaria».

Il piano

Il piano approvato dal Consiglio Superiore dell'istituto «conferma il modello di presenza territoriale della Banca d'Italia rispondente all'articolazione istituzionale dello Stato, con 21 filiali nelle regioni e province autonome; altre 15 filiali opereranno con funzioni differenziate».

Per ragioni di efficienza e di razionalizzazione delle attività, verranno chiuse le Filiali di Brescia e Livorno; tramite le Sedi regionali di Milano e Firenze, la Banca non farà mancare il suo apporto alle istituzioni e alle comunità di questi territori. La riforma «intende valorizzare la presenza della Banca sul territorio e favorire un utilizzo delle risorse più efficiente, flessibile e integrato con gli uffici centrali».

La filiale di corso Martiri

La filiale di corso Martiri della Libertà, in cui sono impiegati 29 addetti, assolve tre funzioni in particolare: la vigilanza sulle banche locali «minori» (ad esempio il CreLoVe e Banca S. Giulia); la gestione e il controllo di banconote e monete provenienti da diverse zone della Lombardia; l’analisi della situazione economico sociale a livello territoriale attraverso un confronto periodico dei componenti del Consiglio di reggenza della sede locale.

Una parte delle attività svolte in centro città, come ad esempio quella relativa al trattamento del contante, verrà trasferite a Bergamo, e le rimanenti a Milano. Non va peraltro tralasciato il fatto che la filiale di Brescia era un punto di riferimento per le province di Cremona e Mantova.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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