Autostrade, bloccati fino a giugno i rincari dei pedaggi
Bloccati i rincari dei pedaggi autostradali, anche se resta ancora aperta la partita tra l’Anas e Strada dei Parchi, che gestisce le A24-A25, sulla questione dei costi del canone di concessione. Gli aumenti tariffari che sarebbero dovuti scattare con l’inizio del nuovo anno sono stati congelati sul 90% della rete, ma solo per sei mesi, fino a giugno.
Questa la soluzione di compromesso cui si è arrivati ieri sera con un decreto interministeriale. Un risultato raggiunto, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, grazie a «una fruttuosa interlocuzione con i concessionari autostradali» nella quale, a sua volta, Autostrade per l’Italia rivendica di essersi fatta «carico» dell’iniziativa di non applicare all’utenza «l’incremento sul pedaggio spettante alla concessionaria» per sei mesi con «spirito di collaborazione» con il governo e per «supportare la crescita» del Paese.
Il nodo della sterilizzazione degli aumenti tariffari si è sciolto solo nella tarda serata di lunedì e «laddove l'accordo non si è raggiunto, come nel caso di Strada dei Parchi - ha spiegato ancora Toninelli - abbiamo agito emanando comunque l'apposito decreto di sterilizzazione degli esorbitanti rincari per gli utenti». Il capitolo Strada dei Parchi è rimasto dunque irrisolto per la ferma opposizione di Anas che ha fatto saltare l’intesa. In ballo ci sono costi per ulteriori 73 milioni di euro relativi agli interessi su due rate del canone di concessione che dovevano essere sospese proprio per consentire la sterilizzazione delle tariffe ed evitare il rincaro. Alla fine, la concessionaria ha deciso di «propria iniziativa» di sospendere gli aumenti dei pedaggi «nel prendere atto con rammarico delle ingiustificate pretese di Anas - viene spiegato dalla società - che esige un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale del 2% sulle rate posticipate 2018 e 2019 dovute quale prezzo della concessione. Pretese reiterate nonostante gli inviti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti suo controllante».
E proprio il Mit non nasconde una certa irritazione per la posizione tenuta da Anas mettendo nero su bianco che «nonostante la disponibilità del Ministero, non è stato raggiunto un accordo a fronte della reiterazione di pretese che il gestore sapeva e sa non essere accettabili e si è dunque proceduto con decreto interministeriale per sterilizzare, almeno fino alla fine giugno, gli aumenti dei pedaggi: sia quello del 12,89% previsto per il 2018 sia quello del 5,59% che sarebbe dovuto scattare» nel 2019. Il Mit ha anche bloccato gli aumenti dei pedaggi di Autovie Venete che aveva richiesto un adeguamento dell’1,48% mentre ha autorizzato, a partire da oggi, un rincaro del 2,06% per i pedaggi della A4 Venezia-Padova, passante di Mestre e A57 Tangenziale di Mestre che si traduce in un aumento massimo di 10 centesimi per le auto e in alcuni casi di 20 centesimi per i mezzi pesanti.
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