Attraverso la «giungla» dei bandi europei passa il futuro del manifatturiero
Sono tante, se non addirittura troppe, le opportunità offerte alle imprese dai finanziamenti europei per attivare tutti gli strumenti necessari ad operare la transizione oggi richiesta per restare su mercati. Una «giungla» di regolamenti e normative, dove districarsi è tutt’altro che facile e dove in molti casi contano soprattutto le tempistiche (col famigerato «click day«) . Sta di fatto che per le aziende manifatturiere si tratta di tematiche «veramente ostiche», che non risulta possibile governare autonomamente.
Lo evidenzia Giovanna Franceschetti, vicepresidente di Gefran con delega alla comunicazione e alla sostenibilità, nella tavola rotonda che ha animato a Brixia Forum il convegno «Futura Lab - La transizione dell’industria manifatturiera: opportunità europee e Pnrr»: «Il contesto è davvero sfidante, ma abbiamo anche la soddisfazione di vedere come i temi riguardanti la sostenibilità siano diventati di primaria importanza; gli investimenti in questi ambiti sono notevoli e le opportunità aggiuntive dei bandi hanno un impatto fondamentale».
In tale quadro rientra il ruolo strategico di Ibs Consulting, che accompagna le imprese con un servizio gratuito di monitoraggio verticale e prefattibilità per finanziamenti Pnrr/Fondi Ue. «Ci sono decine di miliardi da spendere quest’anno - rileva il ceo Alberto Bertolotti -, ma i tempi sono spesso inadeguati per le imprese. Sposando in pieno la mission di Futura Expo, mettiamo a disposizione know-how e competenze per la presentazione di idee progettuali e valutazione della loro fattibilità».
Risorse
Circa 200 i bandi nel 2023, per quasi 50 miliardi, che possono interessare le aziende manifatturiere. «Aspettiamo anche un bando sulle rinnovabili e su utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate» aggiunge Bertolotti, intervenuto con il senior analyst Antonio Pepe dall’ufficio Ibs Consulting nella delegazione di Regione Lombardia a Bruxelles, che ha acceso un focus sul programma Horizon Europe (un budget di 95 mld di euro sul 2021-2027).
Forte poi l’impegno di Intesa San Paolo: «Nell’ottica di maggiore coinvolgimento delle aziende del territorio sui temi della sostenibilità, abbiamo attivato il Laboratorio Esg a Brescia in collaborazione con la Camera di Commercio - riferisce il direttore commerciale imprese Lombardia Sud, Stefano Capacci - e ad oggi abbiamo coinvolto 1.500 imprese bresciane e attivato 50 incontri individuali. Una diffusa maggiore consapevolezza da parte delle pmi del territorio su questi temi è dimostrata dagli oltre 1,6 miliardi di euro che abbiamo già erogato per investimenti green e circular economy».
Testimonianze
Oltre a Franceschetti di Gefran, portano la loro testimonianza Paolo Mombelloni, supply support manager di Fabbrica d’armi Pietro Beretta e Fabrizio Sanna, general manager di EDiM, società del gruppo Bosch.
«Grazie anche alla collaborazione con Ibs, riusciamo a pianificare le opportunità con il dovuto tempo - conferma Mombelloni -. Come Beretta abbiamo iniziato un percorso, a settembre, per un progetto nella filiera dell’arma sportiva disegnando un partenariato che raccogliere i nostri principali fornitori lombardi».
La realtà di EdiM è in evoluzione: «Il baricentro dell’auto si sta spostando verso l’est Europa e abbiamo qualche problema di competitività nel nostro Paese - osserva Sanna -. La ricerca è per noi una risorsa, che ci ha permesso di rendere più lineare il flusso aziendale e di selezionare quelle attività che possono essere premiate».
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