Assemblea di Aib, Bonometti: «Confindustria deve cambiare»

L’industria si trova ad affrontare «una terza rivoluzione industriale» dopo anni di oblio in cui «era scomparsa dal dibattito pubblico» perché «si sentiva parlare solo di servizi e finanza». Lo sostiene il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo il quale «c’è ora una crescente consapevolezza di vivere in una fase epocale per il manifatturiero in tutte le sue declinazioni». In particolare Squinzi sottolinea il ruolo «delle tecnologie che modificano consumi, processi produttivi e organizzazione del lavoro» e della «sostenibilità» e del «risparmio energetico».

Squinzi è intervenuto durante l’assemblea generale di Aib, organizzata questa mattina alla Fiera di Brescia. Il presidente di Confindustria ha anche detto che «se si ha a cuore il futuro del Paese abbassare le tasse è semplicemente obbligatorio» e che «occorre un ambiente favorevole a chi fa impresa, contraddistinto da minori oneri e costi, sostenuto da amministrazioni efficienti, infrastrutture moderne, energia a prezzi competitivi, un sistema fiscale equo, chiaro e non persecutorio». Per Squinzi «il governo ha attivato una serie di provvedimenti, a partire dall’Irap, ma sono ancora insufficienti per riavviare la macchina paese. Penso, ad esempio, alla tasi sugli immobili dismessi e agli imbullonati».

Sostegno all’operato del governo è arrivato anche dal leader dell’Associazione industriale bresciana, Marco Bonometti. «Apprezzo gli sforzi che il premier Matteo Renzi sta compiendo per costruire un sistema politico più moderno, ma i tempi si stanno dilatando troppo e i risultati rischiano di sfilacciarsi troppo lungo il percorso». Rispetto alla situazione economica, Bonometti ha espresso il timore che il miglioramento avvertito in Europa, e in parte anche in Italia, «possa risultare effimero, in mancanza di interventi strutturali che modernizzino la gestione dello Stato e, soprattutto, fissino obiettivi precisi di politica industriale». Il presidente di Aib, dopo avere ringraziato Squinzi per il lavoro che sta facendo, ha anche sostenuto che Confindustria debba cambiare: «Deve tornare a essere protagonista nel processo decisionale che deve orientare l’Italia verso una nuova crescita». 

L’assemblea avrebbe dovuto concludersi con l’intervento di Sergio Marchionne, ma un problema di sciatalgia ha bloccato l’ad di Fca.