Assemblea condominiale senza coraggio boccia il Superbonus
Cronaca vera di una storia anonima. Dovete fidarvi sulla parola. Il cronista ha avuto modo di partecipare all'assemblea del proprio condominio. All'ordine del giorno, accanto ai consuntivi e ai preventivi di spesa, la proposta di incarico professionale per attestato di valutazione energetica dell'edificio condominiale in funzione di un possibile intervento di riqualificazione energetica con fruizione di un bonus fiscale pari al 110% della spesa, come recitava la convocazione.
Si apre il sipario. Illustra le diverse tappe del possibile intervento un ingegnere di una primaria impresa edile bresciana che correda il suo intervento con una traccia scritta distribuita ai condòmini. È quel che sta andando in scena in molte assemblee condominiali. La notizia - diciamo subito - è che l'assemblea ha detto no a maggioranza, cosa per me sorprendente considerato che il primo sopralluogo sarebbe stato a titolo gratuito, ma ancor più sorprendente è la motivazione espressa da un condòmino che ha tirato con sé la maggioranza: ci saranno i controlli e se qualcosa non andrà bene saremo costretti a risponderne in prima persona perchè - ha detto ammiccante – sappiamo tutti come vanno queste cose: se vorranno trovare qualcosa che non va, la troveranno.
Risultato: niente da fare, neppure per il primo sopralluogo (quello gratuito) dove con qualche misura si poteva dire, pur sommariamente, se c'era la convenienza e la possibilità del Superbonus. Bocciata quindi la fase 1 sarebbe inutile dire della fase due-tre-quattro. Che, invece, qualcosa di utile potrebbe dire a qualche lettore che abita in altro condominio.
Quindi: fase 2 (costo indicativo 250-300 euro per condòmino) con la stesura sullo stato di fatto della costruzione, predisposizione degli attestati di prestazione energetica pre-intervento, verifica degli interventi da realizzare. In pratica da questa analisi si potrà dire se, con questi interventi, l'edificio migliorerà di 2 classi energetiche requisito indispensabile per accedere al Superbonus. Questa fase, come detto, ha un costo che, però, se si faranno i lavori, verrà rimborsato col Superbonus.
Se si deciderà di fare i lavori si entrerà nella fase 3, ovvero si affiderà il lavoro all'impresa che completerà le pratiche progettuali predisponendo tutti i documenti necessari. E' in questa fase che si verificheranno le autodichiarazioni di conformità edilizia rilasciate dai condòmini e che si valuterà, in accordo con l'amministratore condominiale, se si potranno aggiungere altri interventi compatibilmente con la disponibilità di residua capienza fiscale in capo al condominio.
E infine la fase 4, con l'avvio del cantiere e al termine le dichiarazioni di conformità sui lavori stessi. Gli interventi prevedono l'installazione dei ponteggi, il rifacimento della coibentazione del tetto, lattoneria, cappotto termoisolante, sostituizione dei serramenti.
Totale? Malcontati fanno 400 mila euro. Li volete questi soldi? Volete approfondire la cosa, magari mettendo in conto (prudentemente) che un mille-due mila euro potrebbe essere necessario spenderli alla fine di un intervento che costerà, sempre malcontati, 30 mila euro per ognuno degli appartamenti? Ci vogliamo ragionare un po' e magari dirci che sì, che i controlli ci saranno (sperabilmente) ma che se ci si affida a gente seria c'è anche l'altrettanta seria possibilità che nulla si eccepisca ai controlli. Decidere di aprire il cantiere non è come bere un drink, qualche impegno ed attenzione serve, ma - e si chiude - vi danno 30 mila euro.
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