Artigiani, a Brescia più assunzioni e contratti stabili
A Brescia il settore artigiano assume di più e in modo più stabile rispetto a quanto succede nel mercato del lavoro generale, ma è anche sempre più «straniero». A dirlo è una recente analisi tendenziale, di confronto tra il primo trimestre 2023 e il primo trimestre 2022, svolta su un campione di oltre 200 imprese dal Centro studi di Cna in collaborazione con il ricercatore Elio Montanari.
Secondo l’osservatorio dall’1 gennaio al 31 marzo di quest’anno le aziende artigiane iscritte al sodalizio di via Orzinuovi hanno effettuato 100 assunzioni contro le 79 dello stesso periodo dell’anno passato, ma a incrementare sono stati soprattutto i contratti di lavoro a tempo indeterminato o di apprendistato (a scapito di quelli a tempo determinato o in somministrazione) passati dal 44% al 57% del totale, contro un crescita dal 26% al 26,7% nell’economia bresciana generale, quindi in pratica oltre il doppio.
Il punto
A trainare il nostro artigianato sono però sempre di più «i nati fuori Italia», che tra gli avviati al lavoro nel primo trimestre 2023 sono ben il 54% del totale degli assunti, di fatto la maggioranza assoluta, in incremento di ben il 17% rispetto al 36,7% di inizio 2022.
Note positive arrivano al capitolo «tempi di lavoro» per la diminuzione nelle imprese artigiane del tempo parziale, passato dal 25,3% al 17%, a fronte di un’incidenza che nell’ambito del lavoro complessivo è invece incrementa dal 24,3% al 25,1%.
Un andamento in controtendenza rispetto al mercato totale il mondo dell’artigianato lo sta avendo anche in tema di «trasformazioni» dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, visto che l’incidenza delle conversioni è stata del 14% rispetto al 10%.
Lo scenario
Per la presidente di Cna Brescia, Eleonora Rigotti, «i dati evidenziati dalla ricerca significano una maggior propensione da parte delle realtà artigiane ad adottare tipi di contratti orientati alla stabilità dei lavoratori. E non si tratta solo di numeri. Il fatto che le nostre aziende stiano assumendo mediamente di più e più frequentemente rendano stabili i rapporti, è il risultato di un percorso di crescita e di innalzamento della competitività del nostro comparto».
La leader di Cna mette inoltre in evidenza altri aspetti di questa tendenza: «Importanti in questo quadro sono anche i percorsi di formazione garantiti al personale operativo, in modo particolare nelle imprese che maggiormente investono per ammodernarsi e più attente allo sviluppo tecnologico e digitale. Altrettanto fondamentale è riconoscere il valore del lavoro e applicare i contratti con correttezza.
Una nota va anche alla bilateralità artigiana (erogatrice di prestazioni di welfare contrattuale) che arriva dove manca l’assistenza pubblica e colma le eventuali carenze nel trattamento economico e normativo dei lavoratori».
Tornando al mercato del lavoro complessivo, i dati della ricerca riportano di una «flessione» degli avviamenti al lavoro nel primo trimestre del 2023 rispetto al primo trimestre del 2022, periodo in cui le assunzioni hanno raggiunto quota 50.867 contro le 47.589 di dodici mesi prima, in flessione di 3.278 contratti e di 6 punti percentuali.
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