Economia

Aperta la corsa a Confindustria, attesa per le mosse di Bonometti

Dopo la candidatura del bolognese Alberto Vacchi, è partita la corsa per la leadership di Confindustria
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È insistente il tam-tam di voci che scommette su una imminente discesa in campo del leader dell’Aib Marco Bonometti: è l'ultima novità sul fronte delle candidature per la corsa alla presidenza di Confindustria. Una ufficializzazione a breve viene data per certa dalle indiscrezioni dell’ultima ora. 

Quella di Bonometti sarebbe così un'immediata contromossa alla candidatura del bolognese Alberto Vacchi, e determinerebbe una spaccatura tra gli industriali lombardi (visto che Assolombarda sarebbe uno dei pilastri del sostegno a Vacchi). 

Intanto è attesa la decisione del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, che deve sciogliere la riserva dopo che ieri gli è stato formalmente chiesto di candidarsi dall’ufficio di presidenza e dal consiglio direttivo dell’associazione delle industrie metalmeccaniche che presiede. 

Con Vacchi in campo, per Storchi sarebbe un derby tra emiliani (è di Reggio Emilia), ma anche una partita da giocare sul terreno della riforma della contrattazione, caldissimo in via dell’Astronomia: immagine personale e prese di posizioni su questo tema potrebbero fare la differenza tra i due industriali, così come sarà diverso il peso specifico della candidatura Storchi a seconda dell’esito del tavolo per il rinnovo dei contratti dei metalmeccanici (che si riunirà ancora giovedì). 

In queste ore, fari puntati anche sulle possibili mosse dell’ex leader degli industriali di Roma e del Lazio Aurelio Regina e del salernitano Vincenzo Boccia, che è stato leader della Piccola Industria ed è oggi nella squadra di Giorgio Squinzi (alla guida del «comitato tecnico credito e finanza»). 

Ad accelerare la «partita a scacchi» che appare innescarsi in queste ore nel sistema di Confindustria è stata la mossa di Vacchi: l’ufficializzazione, avvenuta ieri, ora spinge anche altri aspiranti candidati a scoprire le carte in anticipo rispetto all’insediamento (il 28 gennaio) della commissione dei 3 saggi. 

Saranno i saggi a ricevere le candidature (una novità della recente riforma di Confindustria), a farne eventualmente emergere altre, ed a fare la scrematura finale pesandone il consenso. Per andare al voto per la designazione serve un sostegno pari almeno al 20% del sistema così come è rappresentato dai voti in assemblea..

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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