Anticipo della Pac, a Brescia 20,8 milioni per 5.536 imprese
Ammontano a 20,826 milioni di euro e andranno a 5.536 aziende bresciane i fondi stanziati dalla Regione Lombardia con l’anticipo Pac 2024. Lo ha comunicato nei giorni scorsi l’Assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi; fanno parte dei complessivi ed oltre 183 milioni di euro destinati a circa 25.000 aziende della Lombardia.
«Il provvedimento – ha spiegato Beduschi – è, come sempre, molto atteso dal settore perché offre alle imprese agricole preziose risorse, fondamentali per il loro funzionamento. Ancora una volta, e pur con le difficoltà dovute a nuove regole comunitarie intervenute – continua l’assessore –, l’Organismo pagatore regionale ha confermato di saper svolgere un compito delicato e complesso in modo efficiente e nel rispetto delle scadenze previste».
Il punto
I contributi erogati da Regione Lombardia nell’ambito della Pac (Politica agricola comunitaria) per quest’anno sono classificabili in 138 milioni di euro, relativi alla «Domanda Unica» pagata a oltre 23.000 aziende, cui si sommano 45 milioni pagati a oltre 8.000 domande relativi a Psr 2014/2022 e 2023/2027, per un totale di circa 31.000 domande processate in totale.
Fondi certi in un momento congiunturale difficile. «Con i pagamenti dell’Anticipo Pac – conclude l’assessore Beduschi – il settore primario lombardo, anche in un momento congiunturale difficile, può contare su fondi certi da investire in programmazione delle attività, più in generale guardando al mercato nel segno dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, per continuare a fare della Lombardia la culla dell’agricoltura nazionale».
L’avvio delle anticipazioni nel rispetto delle scadenze previste dalla normativa europea – ha scritto in una nota delle scorse settimana Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura – è stato possibile grazie anche ai controlli anticipati effettuati in tempi brevissimi attraverso l’utilizzo della Carta dei Suoli e dell’Ams (Area monitoring system). In particolare questo sistema automatico di monitoraggio denominato Ams, è controllato dall’Agenzia spaziale europea (Esa), che gestisce i satelliti messi in orbita dall’Unione Europea in coordinamento con le agenzie spaziali nazionali e le aziende private.
I precedenti
In passato solo una piccola parte della superficie agricola, appena il 5%, veniva controllata per verificare se effettivamente quanto dichiarato nella Domanda di contributo corrispondesse alla realtà. Gli enti pagatori nazionali, come Agea, selezionavano le parcelle da controllare e nel caso richiedevano alla Commissione Ue delle immagini satellitari con una risoluzione inferiore al metro, acquistate poi da società private.
Con queste immagini veniva analizzato lo stato dei campi e dei pascoli per verificare la correttezza di quanto dichiarato nella domanda unica e scongiurando così eventuali frodi. Questo sistema, tuttavia, aveva due ordini di problemi: permetteva di controllare solo poche aziende (appena il 5% del totale), era costoso e consentiva di avere delle immagini di un preciso momento (quando passava il satellite) che non sempre era sufficiente a verificare l'eleggibilità delle singole parcelle.
Per superare questi inconvenienti, negli anni scorsi, la Commissione europea ha iniziato a verificare la possibilità di utilizzare i dati raccolti dai satelliti per supportare i controlli relativi alla Pac. Nel corso degli anni, tramite diversi progetti e test pilota (in cui è stata coinvolta anche Agea), nacque l’Ams che da quest’anno è entrato in piena forza anche per verificare quanto si indica in domanda di contributo e cosa si coltiva nei campi bresciani.
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