Economia

Anche la raccolta delle olive sul Sebino è stata piuttosto critica

Si stima un calo del 30% rispetto alla raccolta media. Determinante l'incidenza di mosca olearia, cimice asiatica e grandine
La raccolta delle olive sul Sebino - © www.giornaledibrescia.it
La raccolta delle olive sul Sebino - © www.giornaledibrescia.it
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Avvio anticipato, ma a rilento. E criticità sia sul fronte della quantità che su quello della qualità. L’annata olivicola sul Sebino non si annuncia delle migliori.

Per le alte temperature la raccolta delle olive è avvenuta prima rispetto ai tempi consueti, cosicché i quattro frantoi del lago, come gli altri distribuiti sul territorio della Franciacorta, hanno aperto già all’inizio di ottobre, ma non certo a pieno regime. Le quantità infatti sono complessivamente inferiori, soprattutto a causa delle due grandinate susseguitesi la scorsa estate. Com’è noto, la grandine colpisce a macchia di leopardo, con conseguenze disastrose sulle aree in cui si riversa.

Non sarà una grande annata

Spiega Gloria Rolfi, responsabile dell’ufficio agricoltura e direttrice della Comunità montana del Sebino: «Si stima, anche se è molto presto per dirlo, che ci sia un calo del 30% della raccolta di olive rispetto alla produzione media, e ancora di più rispetto all’anno scorso, che fu molto positivo».

Le note dolenti ci sono anche dal punto di vista della qualità poiché sempre quest’estate si è presentata la mosca olearia, parassita la cui presenza compromette le qualità organolettiche dell’olio. Alla mosca si è aggiunta la cimice asiatica, le cui punture sono una delle cause di «cascola precoce»: l’oliva, ancora piccola, riduce la sua capacità di rimanere attaccata al ramo e, già con leggere scosse, cade. Insomma, non si prevede una grande annata, al contrario dello scorso anno quando la siccità estiva, benché perdurante, aveva rallentato se non addirittura estirpato la mosca olearia e permesso all’olio extravergine di avere una percentuale di acidità bassissima ed una qualità definita eccellente.

Analisi in dubbio

Stante questa situazione la Comunità montana del Sebino sta pensando di non attivare il servizio di analisi chimica-organolettica dell’olio, sempre attuato negli anni scorsi per i propri olivicoltori. Questo perché le olive, con la mosca, non danno esiti qualitativi ottimali. «Stiamo ancora valutando - dichiara Gloria Rolfi - e faremo una scelta fra un paio di settimane sulla base di come va la raccolta; se non sono stati effettuati trattamenti negli oliveti, quantomeno più di uno, la mosca è presente. Daremo indicazioni se il servizio di analisi partirà».

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