Alla meccatronica servono i giovani: «Manca un piano di formazione»
Prosegue «SetteOttavi» di Confindustria Brescia, il roadshow di appuntamenti dedicati agli otto settori merceologici, con l’obiettivo di far incontrare imprenditrici e imprenditori associati e non delle sette zone del Bresciano. Lo scorso mercoledì i fari del palco alla «Tenuta Acquaviva» di Travagliato si sono accesi sul comparto della Meccanica e della Meccatronica.
La rivoluzione
Sono oltre 3mila aziende in tutta la provincia, 454 dei quali iscritte a Confindustria Brescia e che danno lavoro a 27mila dipendenti per un giro d’affari di circa 10 miliardi di euro. Anche questo settore, radicato nella storia del nostro territorio, non è rimasto indifferente ai processi d’innovazione che hanno investito con potenza tutta la filiera, dalle catene di fornitura fino all’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Un cambio di paradigma che negli ultimi anni ha portato a coniare la definizione di «industria 4.0», ma la velocità del progresso è tale che anche nel Bresciano si sta già cominciando a parlare di «5.0»: tecnologie che renderanno le imprese ancora più digitali, automatizzate ed ecologiche.
Le nuove sfide
La discussione, moderata dal giornalista Erminio Bissolotti, è stata inaugurata da Gabriella Pasotti, presidente del Settore meccanica e meccatronica di Confindustria Brescia, che si è concentrata su una delle maggiori criticità: «Fatichiamo ad attirare giovani competenti: le aziende devono creare accademie, corsi ITS e collaborazoni con l’Università. Il nostro settore ha già fatto tanto ma manca una politica nazionale».
È seguito l’intervento del professore Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore associato di Strategy and Enterpreneurship alla SDA Bocconi School of Management, che ha parlato di strategie di innovazione, e transizione green e digitale. Nel terzo panel è stato raggiunto dal presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta e da Andrea Moretti, trentenne e amministratore delegato della Palazzoli Spa: «Sembrerò contro corrente, ma non sempre le aziende hanno bisogno di un ricambio generazionale drastico - sottolinea -. Le sinergie tra i più esperti le nuove leve possono essere vincenti».Prima dei saluti finali da parte del direttore generale di Confindustria Brescia Filippo Schittone e del vicepresidente Francesco Franceschetti, il tenente dell’Arma dei Carabinieri Marco Kovalsky ha illustrato al pubblico come lavorano le aliquote di primo intervento, reparti che hanno il compito di prevenire o contenere atti di terrorismo, e gli strumenti in dotazione.
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