Economia

Albero della Vita: in Cina potrebbe crescere un «gemello»

Tra la megalopoli cinese Ningbo e Milano ci sono 9.200 chilometri di distanza. se le trattative andranno a buon fine avranno una cosa in comune
ALBERO DELLA VITA IN CINA
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Tra la megalopoli cinese Ningbo e Milano ci sono 9.200 chilometri di distanza e sei milioni di abitanti di differenza, ma se le trattative andranno a buon fine le due città avranno una cosa in comune: l’Albero della Vita.

In mezzo c’è Brescia, anzi Orgoglio Brescia: i vertici del consorzio che ha realizzato l’opera per Expo 2015 saranno in Cina il 29 marzo per discutere la proposta di costruire una struttura gemella. Ci saranno Paolo Franceschetti, presidente di Orgoglio Brescia, Giancarlo Turati, presidente della Piccola Industria di Aib, e Marco Balich, l’architetto che ha disegnato l’opera, impegnato ora nella progettazione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Rio.

La municipalità di Ningbo interebbe collocarla in una delle piazze per regalarsi un tocco di made in Italy. I dettagli dell’operazione sono ancora segreti, ma se la commessa diventasse realtà il consorzio potrebbe tagliare la propria esposizione bancaria: c’è ancora un mutuo da tre milioni da pagare a Bnl per sette anni.

Ningbo, oltre sette milioni e mezzo di abitanti a duecento chilometri a sud di Shanghai, è una metropoli ricca e in espansione: a legarla a Brescia c’è il Simeng Industrial Technological Development, un centro creato dal Csmt e da Cassa Padana per sostenere le aziende bresciane in Cina. Prossimamente potrebbe arrivare anche l’Albero della Vita, diventato uno dei simboli di Milano: per dare un’idea, nel periodo di Expo è stato fotografato e postato su Facebook un milione e 800mila volte.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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