Economia

Al Mise l'incontro tra i vertici della Timken e i sindacati

Sono 87 i tavoli aperti al Ministero dello sviluppo economico per altrettante crisi aziendali. Oggi si discute del caso di Villa Carcina
TIMKEN, INCONTRO AL MISE
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L’autunno delle crisi aziendali riparte con 87 tavoli aperti al Ministero dello sviluppo economico. Vertenze quasi dimezzate rispetto a due anni fa e che si punta a ridurre ulteriormente anche con nuovi strumenti come le misure contro le delocalizzazioni «selvagge» in arrivo a breve. Intanto grazie al lavoro intenso del Ministero per gestire le crisi intervenendo con cassa integrazione e prospettive di reindustrializzazione, negli ultimi due mesi, sono stati evitati licenziamenti per circa 1.500 lavoratori.

Si tratta dei dipendenti delle società Elica (500 lavoratori), ex Embraco (500), Riese (100 dipendenti) e IndelFab (537 lavoratori), crisi per le quali negli ultimi mesi sono state avviate numerose interlocuzioni che hanno garantito il rinnovo della cassa integrazione e l’apertura di percorsi di sviluppo fondamentali per la ricerca di soluzioni utili alla chiusura delle vertenze.

E i numeri dei lavoratori «salvati» potrebbero salire ulteriormente nelle prossime settimane, se si riusciranno a fare passi avanti anche sul fronte delle crisi di Timken (oltre 100 lavoratori coinvolti e impiegati nel sito di Villa Carcina: per oggi è in programma un tavolo al Mise), Gkn e Gianetti (se si riuscirà a convincere le aziende ad accettare le due settimane di cig, si eviteranno altri 700 licenziamenti, portando il totale a circa 2.200).

Nei prossimi mesi potrebbero arrivare nuovi strumenti per arginare il fenomeno delle delocalizzazioni «selvagge». Il ministro del lavoro Andrea Orlando e la viceministra dello sviluppo Alessandra Todde stanno infatti lavorando ad un decreto, che si punta a portare in discussione nel primo cdm tra fine agosto e inizio settembre, che introduce un percorso obbligato per le aziende che, pur non essendo in crisi, decidano di chiudere e delocalizzare: arriva il diritto di allerta e si punta sulla responsabilità sociale dell’impresa e per chi non rispetterà l’iter, sono previste multe e il divieto di accesso ai finanziamenti e incentivi pubblici.

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