AI e bilanci dall’Università al mercato, la sfida di Syrto
Integra conoscenza reale ed Intelligenza artificiale. Capacità umana e algoritmo per generare uno strumento che democratizza l’analisi finanziaria delle imprese. Costruisce una mappa per le aziende, offre una rappresentazione topografica per capire pregi e difetti, rischi ed opportunità, condizioni rispetto al mercato e alla concorrenza.
Comprime migliaia di informazioni in un punto del radar virtuale che ha come vertici quattro definizioni di imprese: piccole e redditizie, leader e visionarie, aziende fragili, grandi e rigide.
È Syrto, lo spinoff dell’Università statale di Brescia presentato ieri all’auditorium Santa Giulia (potete rivedere l’appuntamento qui). L’uscita ufficiale sul mercato dei software e del fintech. L’idea, nata nel 2011, si è fatta impresa al servizio delle altre imprese.
Syrto raccoglie i dati di una o più aziende (o di un intero settore), li elabora, li riassume in un punto su assi cartesiani che misurano efficienza e dimensione, disegna traiettorie di comportamento passato e futuro. «Possiamo definire la geografia del rischio così come delle zone di crescita e opportunità», ha spiegato Roberto Savona, presidente di Syrto e docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università statale. È il padre di Syrto insieme all’amministratore delegato, l’ing. Massimo Fariello.
Debutto
Auditorium pieno per conoscere la novità; un debutto promosso in collaborazione con Unibs, Giornale di Brescia e Intesa San Paolo. Syrto è il risultato di un lungo percorso, che negli anni ha coinvolto cinque università e una settantina di ricercatori.
Ha avuto il sostegno della Commissione europea, a dimostrazione del valore del progetto. Syrto, nata nel 2019, è un esempio di trasferimento tecnologico da parte di Unibs.
Il software comprime e rende visuale una mole infinita di dati (a questo link è possibile vedere il rapporto di Syrto su un gruppo di eccellenze bresciane). Un’applicazione dell’Ai Human, ha sottolineato Massimo Fariello, perché «valorizza la conoscenza umana, in particolare quella collettiva». Le possibilità sono infinite. Aggrega più aziende per vedere l’andamento del mercato; mette le imprese a confronto, individuando le più performanti; trova i migliori clienti e fornitori, analizza il loro stato di salute, compara e trova i competitori; analizza il rischio di credito.
Analisi
Savona ha mostrato quattro esempi concreti, analizzando le imprese di eccellenza bresciane nell’ambito dell’ecosistema del nord Italia. Aziende della manifattura, del commercio, dei servizi e delle costruzioni. «Non siamo un’agenzia di rating, ma una company intelligence», ha chiarito Savona. L’analisi delle aziende passa attraverso più caratteristiche: la stabilità finanziaria, l’efficienza nell’utilizzo del capitale investito, la capacità di far fronte agli impegni finanziari con i flussi generati dalla gestione, il valore dell’azienda, l’affidabilità, l’autonomia ovvero la persistenza nel generare ricavi.
Dunque, uno strumento che consente all’imprenditore e agli operatori di fare delle scelte, di prendere decisioni a ragion veduta. Nessuno ha la sfera di cristallo per vedere il futuro, «ma possiamo individuare dei trend», hanno specificato Massimo Fariello e Roberto Savona.
Quest’ultimo ha ricordato che la scintilla originaria del progetto scattò nel 2011 all’epoca della crisi del debito sovrano. «Volevo osservare il sistema finanziario come un’entità biologica, così da poter identificare i segnali di rischio e suggerire le misure di intervento preventivo e correttivo. Volevo effettuare una tomografia del rischio sistemico». Da quella crisi è nato il Systemic risk tomography: Syrto.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.