Agosto da record a Brescia per il mercato dell’auto
Si è chiuso uno dei migliori mesi di sempre per i concessionari bresciani. Dopo il tracollo delle immatricolazioni registrato nel primo semestre 2020, il riscatto è arrivato ad agosto, mese tradizionalmente più fiacco dell’anno per le vendite auto, con numeri che triplicano o addirittura quadruplicano quelli dello scorso anno.
Bocche cucite sui numeri: la strategia dei venditori impone che non si mostrino le carte alla concorrenza. Ma il risveglio dei consumatori rappresenta una boccata d’ossigeno per l’intera filiera dell’automotive (la provincia di Brescia ricordiamo rappresenta il secondo cluster italiano dopo Torino) fabbriche e la miriade di piccole medie imprese il cui peso sul Pil italiano si stima possa arrivare al 10 per cento.
«Un agosto eccezionale sia in termini di interesse, di raccolta dei contatti e di contratti siglati, possiamo paragonarlo ad uno dei migliori di sempre - conferma Francesco Bossoni, responsabile marketing di Gruppo Bossoni (concessionaria multimarca, su tutti Fiat, Peugeot, Audi, Volkswagen). La grande spinta è stata arrivata con gli incentivi, la prima tranche per i motori benzina e diesel ad inizio agosto è andata esaurita in pochi giorni, temo anche questa seconda andrà in esaurimento in poco tempo».
A risvegliare l’interesse dei bresciani è stato l’Ecobonus. Il ministero dello Sviluppo economico e Invitalia hanno riaperto solo l'altra mattina la piattaforma telematica che consente la prenotazione dei contributi statali e l’inserimento da parte dei concessionari dei contratti stipulati a partire da metà agosto. Il fondo a sostegno dell’acquisto di auto è stato rifinanziato dal decreto Agosto con ulteriori 400 milioni confermando la scelta di puntare sulle auto a minor impatto ambientale: elettriche a batteria e ibride ricaricabili, ampliando gli incentivi però anche alle auto Diesel, a benzina e a gas Euro 6 e con basse emissioni di CO2 (secondo una rigida tabella secondo precise fasce di emissioni).
«L’incentivo ha dato grande spunto alla domanda. Ma andrà presto ad esaurirsi se non rifinanziato - spiega Lorenzo Parigi, amministratore delegato del gruppo Bonera (multimarca Mercedes, Bmw, Mini, Toyota, Smart, Lexus con tre sedi: Brescia, Lonato, Costa Volpino) -. La ripresa delle vendite è iniziata già a metà giugno, ha proseguito a luglio, il picco ad agosto anche perché la città non si è svuotata».
L’elettrico avanza, ma piano; l’offerta è ancora limitata, il grosso del mercato lo fanno benzina e diesel. «C’è interesse e curiosità per le auto ecologiche, per l’elettrico, che rientra a pieno titolo nei termini dell’Ecobonus - spiega Davide Baruffi del gruppo Carmeli, realtà attiva nelle province di Brescia e Bergamo con i marchi Renault, Dacia e Nissan -. Agosto ha visto anche nei nostri saloni una inattesa impennata delle vendite: su tutti Nissan Qashqai, Dacia Duster, Clio e Capture Renault».
Molti sperano che i soldi avanzati per le elettriche e le ibride possano essere trasformati in incentivi per auto a benzina e diesel (si tratta comunque di Euro 6, auto con emissioni bassissime e tecnologia di prim’ordine). «Gli incentivi hanno smosso il mercato - afferma Fabio Manelli, titolare dell’omonima concessionaria Renault e Dacia con sedi a Brescia, Gavardo, Desenzano: «Se si vuole fare ripartire l’azienda Italia bisogna invogliare la gente a spendere».
Crescita a doppia cifra anche per le concessionarie del gruppo Saottini (Volkswagen, Audi, Skoda e Porsche), dallo scorso anno fa parte del gruppo Eurocar Italia, controllata di Porsche Holding Salzburg: «Prende piede il noleggio lungo termine anche tra i privati - spiega l’ad del gruppo Alessandro Bettinoni -. È una formula che mette al riparo il cliente da ogni problema nella gestione e manutenzione dell’auto».
Non basta certo il record registrato nel mese di agosto per colmare il vuoto di ordini registrati nel primo semestre - confida Amanda Mattei, della concessionaria Nissan Victoria di Brescia -. «Siamo riusciti a gestire e assecondare le esigenze dei nostri clienti, anche se sui termini della rottamazione abbiamo trovato molta disinformazione da parte dei clienti». Un consiglio? Affrettarsi. Gli incentivi scarseggiano e, a meno che il Governo non trovi altre risorse (cosa in improbabile), il rischio è di restare con un pugno di mosche in mano.
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