Addio all’iPod: Apple termina la produzione
L’iPod era nato con un obiettivo ben chiaro: rivoluzionare la fruizione personale di musica, come fatto dai walkman negli anni ’80, intercettando gli utenti che scaricavano musica illegale con la piattaforma Napster che faceva da padrone tra fine anni Novanta e primi anni Duemila.
Lanciato nell’ottobre del 2001, il gadget di cui Steve Jobs andava fiero, secondo forse solo all’iPhone, ha cambiato l’elettronica di consumo e ha dato una bella mano all’industria musicale, portando Apple a diventare una delle più importanti aziende al mondo. A distanza di quasi 22 anni, la Mela ha deciso di porre fine alla produzione dell’iPod Touch, un dispositivo oramai divenuto superfluo proprio grazie al successo degli iPhone e allo stesso streaming di Apple Music.
Un segno dei tempi, che segue altri addii celebri come quello al BlackBerry ai Nokia e allo stesso Walkman, a dimostrazione che cambiano gusti e abitudini di vita e la tecnologia si evolve. Nel tempo, dal lancio si sono succedute diverse generazioni di iPod: dall’arrivo dei mini nel 2004 all’iPod nano del 2005 e gli iPod shuffle, senza schermo. Fino al 2007, con il lancio degli iPod Touch, sostanzialmente degli iPhone senza la parte telefonica che di fatto i consumatori sceglievano per avere in tasca tutto ciò che Apple offriva, ma senza chiamate e Internet in mobilità, pur di risparmiare qualcosa sul prezzo. E forse il motivo ultimo che ha spinto il produttore a terminare la produzione degli iPod è nei risultati di vendita di iPhone Se, la gamma di cellulari «economici» del gruppo.
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Se da un lato gli iPod hanno contribuito a trainare il mercato musicale dall’era dei cd a quella del digitale e della musica liquida, sconfiggendo pure la piaga della pirateria, con Apple che proponeva l’acquisto di singoli brani a pochi centesimi, la stessa compagnia, volendo controbattere la concorrenza di Spotify, ha finito con il decretare il successo dello streaming con la piattaforma Music, che vede negli smartphone il mezzo principale di utilizzo. A quel punto l’iPod come oggetto ha perso molto del suo significato entrando di fatto tra i gadget iconici vintage e lasciando il passo a strumenti polivalenti, indipendenti nella connessione e con funzionalità più avanzate.
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