Acli, il bresciano Rossini è presidente nazionale
Il 52enne dal 2008 al 2016 era stato presidente provinciale. La sua candidatura emersa dopo la spaccatura tra i candidati
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Il bresciano Roberto Rossini, 52 anni, è il 14° presidente nazionale delle Acli. Storica associazione - il primo presidente fu Achille Grandi nell’agosto del 1944 - conta oggi su 400.000 aderenti, che diventano 900.000 se si fa riferimento all’intero sistema Acli dall’Unione sportiva al Patronato, dai Caf ai servizi. Lo ha deciso il 25° congresso nazionale svoltosi a San Vincenzo (Livorno) sul tema «Niente paura. Con le Acli attraversiamo il cambiamento». Rossini è stato eletto a scrutinio segreto dai 550 delegati con l’84,69% dei consensi.
Roberto Rossini è sposato e ha due figlie. Vive a Brescia. Laureato in Scienze politiche, è docente di diritto e metodologia della ricerca sociale all’Istituto bresciano Maddalena di Canossa. Dal 1994 è iscritto alle Acli. Dal 2000 al 2008 è stato membro della Presidenza provinciale, con delega alla Formazione e in seguito alla Comunicazione. Dal 2008 al 2016 è stato presidente delle Acli bresciane, responsabilità da pochi giorni passata al camuno Pierangelo Milesi. Dall’estate 2010 il Consiglio nazionale Acli gli ha conferito la delega per la Comunicazione e dal 2013 è stato responsabile dell’Ufficio studi nazionale.
La candidatura di Rossini si è manifestata ieri mattina dopo una nottata di tentativi di dare soluzione al pesante stallo verificatosi sabato, quando nessuno dei due candidati alla presidenza, il presidente uscente Gianni Bottalico ed Emiliano Manfredonia, avevano raggiunto il quorum necessario all’elezione. Si profilava una spaccatura verticale considerata deleteria per l’intero movimento.
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