Acciaio, Cina economia di mercato nell'Ue? Il no di 15 Paesi
Una «grande marcia dell'acciaio», e non solo, contro l'assegnazione dello status di economia di mercato alla Cina da parte dell'Ue. È la manifestazione organizzata per il prossimo lunedì 15 sotto l'egida di Aegis Europe, l'associazione che raccoglie le industrie europee di diversi settori (dai pannelli solari all'alluminio), con il sostegno di Eurofer per l' acciaio.
Secondo gli organizzatori, sono attese oltre 5.000 persone da tutta Europa, dipendenti, datori di lavoro e sindacati insieme di cui diverse migliaia solo dal settore siderurgico da 15 Paesi diversi, per manifestare a sostegno di scambi commerciali equi, crescita e occupazione in Europa, e contro il dumping cinese e il riconoscimento dello status di economia di mercato a Pechino.
Brescia, storicamente terra di produzione siderurgica, è probabile che sarà rappresentata in questa manifestazione che ha se non altro il pregio di vedere per una volta compatte rappresentanze «dal basso» di diversi Paesi dell'Unione europea, troppo spesso vissuta come vincolo più che come volano per l'economia.
Il prossimo lunedì, in concomitanza con la marcia, Aegis presenterà anche il suo Manifesto industriale europeo. «La marcia e il manifesto colpiscono al cuore delle sfide a cui si trova di fronte l'industria dell' acciaio europea», ha dichiarato il direttore generale di Eurofer Axel Eggert, ricordando che le importazioni di acciaio cinese 'dopatò dal dumping sono raddoppiate negli ultimi 18 mesi, causando «chiusure irreversibili e perdite di posti di lavoro in tutto il settore siderurgico Ue».
La Cina, ha quindi aggiunto Eggert, «non rispetta 4 dei 5 criteri Ue per essere considerata un'economia di mercato», quindi riconoscerle questo status sarebbe «una follia politica ed economica». Oltre a un danno per l'ambiente, in quanto, ricorda Eurofer, ha un impatto anche sul sistema europeo degli Ets per ridurre le emissioni di CO2.
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