Abaribi investe 11 milioni di euro e «inforna» un secondo sito
Le brioches per la colazione non mancheranno mai sulla tavola dei bresciani. E per far fronte ad una domanda che è andata costantemente aumentando, Abaribi ha deciso di investire 11 milioni di euro per un nuovo polo produttivo che aprirà i battenti nella zona industriale della città (in via del Serpente) e si affiancherà al quartier generale di Bovezzo.
L’azienda bresciana, produttrice di croissant in diverse varianti e famosa per la sua pasta sfogliata «goduriosa» (tre giorni di lievitazione naturale mantenuta sapientemente dai propri pasticceri, con un procedimento artigianale che ne fa una bontà unica e speciale), potrà così almeno raddoppiare la propria capacità produttiva, passando dagli attuali 80mila pezzi al giorno realizzati in 12 ore per portarsi a 90mila su 8 ore, con la possibilità di arrivare a 180mila su un ciclo di 16 ore
. I tempi previsti per l’apertura del nuovo stabilimento sono ravvicinati: si parla al massimo di fine 2022, mentre subito dopo dovrebbe partire anche un progetto di sistemazione e ammodernamento della sede storica (accanto alla quale è situato lo spaccio, in funzione dal lunedì al venerdì).
Il progetto
Lo spiega il titolare Marco Abaribi: «L’intento è consolidare la nostra presenza sul mercato, in quanto la richiesta è superiore alla nostra offerta, che è sempre più apprezzata nella Gdo; da parecchio tempo, per questa ragione siamo costretti a tagliare gli ordini. In questo modo potremo riequilibrare la nostra proposta, riuscendo nel contempo a razionalizzare la struttura. Il nuovo polo - continua l’imprenditore bresciano - nasce con un suo lay out più efficiente e funzionale, tecnologico, con attrezzature all’avanguardia. Abbiamo deciso di automatizzare, senza rinunciare alla qualità del prodotto».
Si creeranno così le condizioni anche per ampliare la gamma di prodotti da forno, altro obiettivo di Abaribi. L’unità produttiva di prossima apertura sarà articolata su una superficie di 5.500 metri quadrati, disposta su due livelli ed avrà anche un angolo dedicato alla colazione, un piccolo bar «dove potremo far gustare il nostro prodotto, appena uscito dal forno», puntualizza il bresciano.
L’attività
La Abaribi, che impiega 45 dipendenti, ha chiuso il 2021 con un fatturato di 8,8 milioni di euro e conta di raggiungere quest’anno i 9 milioni e mezzo. Anche la società di Bovezzo risente delle problematiche che investono in questa fase tutte le piccolo-medie imprese, in particolare per gli incrementi significativi dei costi industriali. «Una speculazione che è partita con il Covid sugli imballaggi - commenta Abaribi -, per poi ricadere su tutte le materie prime, come latte e olio.
Verso la fine dell’anno, inoltre, per chi fa il nostro mestiere, arrivano i produttori di panettoni che sono grossi consumatori di burro: sarà una bella battaglia vedere chi riuscirà ad avere le materie prime e quanto ci costeranno. Nell’arco di dodici mesi - conclude l’imprenditore - , il nostro prodotto ha subìto un rincaro del 15-18%. Stiamo cercando di portarlo sul mercato: qualcosa riusciamo a trasferire qualcosa no - ammette -, dobbiamo giocoforza sacrificare parte della nostra marginalità».
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