Economia

AB Energy e la sfida biometano: «Sarà l’energia del futuro»

Intesa con la Tpi di Curno (gruppo Siad) per produrre una nuova generazione di impianti supermoderni
Il presidente Angelo Baronchelli con Ugo Moretti - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il presidente Angelo Baronchelli con Ugo Moretti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La produzione di biometano in Italia deve crescere. E entro il 2030 potrebbe arrivare alla quota di 10 miliardi di metri cubi, pari a circa il 15% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale e ai due terzi della potenzialità di stoccaggio della rete nazionale.

A supporto delle previsioni degli esperti di politica energetica ci sono le indicazioni del documento Sen (Strategia Energetica Nazionale) varato nel 2017 dal Governo, che indica proprio nello sviluppo della filiera del biogas-biometano una delle strade per consentire il passaggio da una economia basata sui carburanti fossili ad una più eco-sostenibile.

Questi i presupposti alla base della strategia adottata dalla bresciana AB Energy che alla rassegna Biogas Italy di Roma, ha annunciato l’accordo di collaborazione con la Tpi, Tecno Project Industriale di Curno (provincia di Bergamo), per la progettazione, costruzione, installazione e manutenzione di impianti per la produzione di biometano. Innovazione di prodotto. Il gruppo guidato da Angelo Baronchelli - che è anche vicepresidente Aib - non si è fatto cogliere di sorpresa. Entro la fine di quest’anno saranno pronti i primi impianti integrati di «BioCH4ange» (dove CH4 è la formula che indica il metano, principale componente del gas naturale) per produrre biometano. Il prodotto, destinato soprattutto al mondo dell’agricoltura, sarà disponibile in taglie standard (500 e 1000 Nm3/h), complete di sistemi di pre-trattamento associabili agli impianti biogas esistenti. «È una grande sfida ed allo stesso tempo una opportunità per crescere - dichiara Baronchelli -. Partiamo da un vantaggio: siamo leader riconosciuti nel settore della cogenerazione e della valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili».

Il partner. La Tecno Project Industriale di Curno venne fondata nel 1987 da Ugo Moretti, oggi fa parte del gruppo Siad specializzato nella produzione e vendita di gas tecnici. «L’unione delle competenze ingegneristiche, industriali ed operative di Tpi e AB è una scelta mirata - spiega Baronchelli -, l’obiettivo è offrire le migliori tecnologie e know how ai nostri clienti. I bergamaschi contribuiranno al progetto con la fornitura di un particolare componente (una membrana tecnologica, ndr) mentre AB metterà a disposizione l’esperienza ultra decennale nella progettazione di impianti a biogas».

Da Orzinuovi al mondo. Fondato a Orzinuovi nel 1981, AB è oggi leader mondiale nel settore della cogenerazione e valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili. Il gruppo conta quasi 800 dipendenti, 250 dei quali dedicati alla manutenzione dei 1.200 impianti installati, ed ha filiali dirette in Europa, Russia, Israele, Nord America, California, Messico e Brasile. La società è riuscita a crescere anche nella crisi. Un dato su tutti: nel 2007, prima della grande crisi, AB fatturava poco meno di 33 milioni di euro, a fine 2016, ultimo dato di bilancio disponibile, i ricavi sono pari a 207 milioni.

La risorsa verde. Il biometano può rappresentare per l’Italia una «risorsa verde» d’inestimabile valore. Il varo del «decreto biometano», ad oggi ancora in fase di valutazione da parte della Commissione Ue, potrebbe gettare le basi per una imponente crescita di questo comparto e consentire al paese di velocizzare il processo di de-carbonizzazione dell’economia. Gli ingegneri di AB di Orzinuovi sono pronti ad accelerare il processo, ora tocca al Paese.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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