Economia

A2A, per Brescia la partecipazione vale 1,3 miliardi

Approvato dall'assemblea degli azionisti il bilancio di A2A, chiuso con un utile netto in crescità del 26%
  • L'assemblea degli azionisti di A2A
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Si è chiusa l'assemblea degli azionisti di A2A, che ha approvato con il 99,9% dei votanti il bilancio al 31 dicembre 2017 e la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,0578 euro per azione, pari al 17,5% in più rispetto allo scorso anno. 

I conti si sono chiusi con un utile netto in forte crescita (+26%) a 293 milioni di euro (232 milioni nel 2016), con ricavi che sfondano i 6 miliardi. 

 Approvate a maggioranza (92% dei votanti) anche la relazione sulla remunerazione, l'integrazione dell'attività svolta dalla società di revisione e l'adeguamento del compenso (99,9%) e l'acquisto e disposizione di azioni proprie (95,3%).

Il Comune di Brescia e il Comune di Milano, in particolare, promuovono la gestione e i risultati 2017 di A2A, di cui detengono congiuntamente il 50% del capitale. La cedola staccata dalla multiutility per ciascun municipio vale 45,2 milioni di euro. 

«Diamo una valutazione positiva rispetto a questo bilancio», ha detto l'assessore all'Ambiente del Comune di Milano, Marco Granelli, intervenendo in assemblea e incoraggiando i vertici a proseguire sul fronte del miglioramento dell'ambiente e della crescita occupazionale. «Crediamo che si debba continuare in questa direzione in maniera decisa», ha detto il rappresentante del Comune di Milano. 

«Abbiamo una partecipazione al 25% che adesso tocca come valore assoluto 1,3 miliardi di euro e con estrema soddisfazione tendo a sottolineare questo valore», ha detto l'assessore al bilancio del Comune di Brescia, Paolo Panteghini, sottolineando l'apprezzamento del Comune per «i forti investimenti sia passati che futuri» e per gli interventi sostenuti dal gruppo per migliorare i servizi e la qualità dell'ambiente a Brescia, dall'illuminazione pubblica ai filtri per il termovalorizzatore all'abbattimento del cromo esavalente nell'acqua. «Grazie - ha concluso - continuate così nel 2018, nel 2022 e poi se ci vedremo nel 2030».

Riguardo a uno dei temi più spinosi che l’azienda ha dovuto affrontare in questi anni, la discussa partecipazione in Montenegro, è arrivato un chiarimento da parte del presidente Giovanni Valotti.

«Il parlamento del Montenegro oggi, salvo sorprese, dovrebbe approvare, il nuovo accordo che A2A ha raggiunto con il governo del paese», ha detto Valotti, specificando che l’intesa prevede l'esecuzione della put option da 250 milioni sulla quota in Epcg in quattro tranche, nel periodo compreso tra il prossimo 1 maggio e il 31 luglio 2019 , anziché nelle sette rate previste dall'intesa iniziale, raggiunta nel 2017. 

A2A detiene il 41,7% della utility di stato Epcg ed è in possesso di una put option da 250 milioni nei confronti del governo montenegrino che ha esercitato formalmente l'anno scorso. Il rimborso della somma, se oggi arriverà il via libera del parlamento, avverrà dunque in modo decisamente più rapido, cioè in due anni anzichè sette.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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