A2A-Lgh, Cogeme rivede la posizione: fusione più vicina
Il cda di Cogeme avrebbe rivisto il suo orientamento sulle nozze tra Lgh e A2A e ora la strada per una integrazione tra le due multiutility appare in discesa.
Nel corso della riunione, a quanto si apprende, sarebbe stato esaminato il parere dell'avvocato Fabio Angelini, secondo cui per la cessione del 51% di Lgh ad A2A non sarebbe necessaria una gara pubblica, configurandosi l'operazione come una partnership industriale e non una vendita.
Una valutazione che dirada i timori di quella parte del Cda di Cogeme che nella riunione del 18 novembre aveva frenato sulla fusione.
«C'è stata condivisione, si tratta di una prova di maturità della politica» riferisce una fonte vicina al dossier.
La maggioranza del Cda di Cogeme, proprietario del 31% di Lgh, è infatti espressione di Comuni guidati dalla Lega e dal Centrodestra mentre la restante parte dell'azionariato pubblico di Lgh è guidato da giunte di centrosinistra, al pari dei Comuni di Brescia e Milano, azionisti di controllo di A2A.
Il cda di Cogeme si è riconvocato per il 15 dicembre, due giorni prima dell'assemblea in cui fornirà ai suoi soci un'informativa sull'offerta vincolante presentata da A2A, in scadenza il prossimo 21 dicembre.
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