A2A guarda in Israele per trovare startup e idee sostenibili
L’innovazione non ha confini geografici. Un concetto che A2A ha declinato nel concreto, stringendo un accordo di collaborazione con la Israeli Innovation Authority, l’Autorità per l’innovazione israeliana.
Il memorandum d’intesa, firmato dall’amministratore delegato della multiutility Renato Mazzoncini e dal presidente dell’organizzazione israeliana Amiram Applebaum, è stato pensato per connettere le competenze, le tecnologie e l’esperienza delle startup israeliane con quelle di A2A.
«Con questa partnership A2A amplia ulteriormente il suo orizzonte di ricerca di tecnologie e strumenti innovativi che possano rafforzare i business strategici del gruppo - spiega Mazzonicini -, come la gestione del ciclo dei rifiuti tramite il recupero di materia ed energia, le energie rinnovabili, la mobilità e le reti».
Nello specifico l’Israeli Innovation Authority si impegnerà a trovare imprese e soluzioni innovative, soprattutto nei settori dell’economia circolare e della transizione energetica, che siano in linea con il Piano industriale 2021-2030 del gruppo italiano. Qualora ritenute idonee verranno sostenute finanziariamente dall’Autorità mentre A2A si occuperà di ricerca e sviluppo, e altre attività a livello globale.Per la multiutility non si tratta però della prima esperienza con una realtà israeliana. Nel 2019 infatti era stato portato a termine, insieme alla startup Aquarius-Spectrum, un progetto per identificare e riparare le perdite d’acqua nel sistema idrico di Brescia.
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