A2A Ambiente e inchiesta, il gip dice no allo stop per l'azienda
No alla sospensione temporanea dell’attività per A2A Ambiente e per altre 13 aziende coinvolte l’estate scorsa in un’inchiesta sul traffico di rifiuti. Lo ha deciso il gip del tribunale di Brescia Alessandra Sabatucci che ha respinto la richiesta della misura cautelare interdittiva avanzata nei mesi scorsi dal Procuratore aggiunto Sandro Raimondi, titolare dell’indagine, che a luglio aveva portato all’arresto di due persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 26.
«Non è ravvisabile un effettivo e attuale bisogno di prevenzione speciale in quanto le limitazioni già in essere si palesano in grado di elidere il rischio di reiterazione in capo alle persone giuridiche» ha scritto il gip nell’ordinanza depositata nelle scorse ore.
Nel mirino dei magistrati bresciani l’estate scorsa era finito il presunto traffico di rifiuti dalla Campania al Nord Italia. Anche a Brescia. Il passo successivo fu la richiesta del pm di bloccare temporaneamente l’attività per le aziende coinvolte. Tra gli indagati anche un dipendente di A2A. «Allo stato attuale - scrive il gip - è escluso il rischio di un coinvolgimento di A2A Spa nella reiterazione degli illeciti ascritti al proprio dipendente e per questo la domanda di applicazione della misura interdittiva non può trovare accoglimento».
L’indagine era nata dall’incendio del 15 ottobre 2014 all’interno della Trailer di Rezzato, il cui presidente è Giuseppe Lancini, sindaco di Vobarno.
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