Economia

A2A, l’ad Mazzoncini: «Facciamo meglio del piano 2035»

Il piano azionariato diffuso in assemblea il 29 aprile. Nel 2024 investimenti record per tre miliardi
Il presidente di A2A Roberto Tasca e l’ad Renato Mazzoncini
Il presidente di A2A Roberto Tasca e l’ad Renato Mazzoncini
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Il record storico dei tre miliardi di euro di investimenti realizzati nel 2024, confermano il ruolo di A2A come uno tra i principali player del settore industriale ed infrastrutturale del nostro Paese. La multiutility, guidata dall’amministratore delegato Renato Mazzoncini, accelera sulla strada della transizione e generazione di energia green. «Nell’ultimo anno le fonti rinnovabili hanno rappresentato il 50% della nostra produzione totale - spiega l’ad durante l’incontro con gli analisti -. Non rallenteremo, non ci sarà nessun passo indietro. La discussione sulle rinnovabili è mainstream: non c’è più nulla da discutere, ora bisogna solo realizzarle».

Nonostante Trump abbia aperto spazi all’estrazione di fossili Mazzoncini spiega che «Cina e Usa non stanno assolutamente rallentando: la Cina per la prima volta non incrementerà le emissioni di CO2 e gli Usa sono uno dei Paesi che stanno puntando di più sulle rinnovabili».

I numeri del 2024

Il bilancio della multiutility approvato dal Cda presieduto da Roberto Tasca, scatta la fotografia di un gruppo che gode di ottima salute e sta facendo meglio di quanto previsto dal «Piano decennale» presentato nel gennaio del 2021. Sotto il profilo strettamente contabile il gruppo chiude l’esercizio con ricavi pari a 12,8 miliardi, in contrazione del 13% rispetto al 2023 (14,7 miliardi) per via del calo dei prezzi energetici, sia all’ingrosso sia retail. In linea con il calo del fatturato anche i costi operativi che si attestano a 9,6 miliardi (-20%).

Confermato il forte balzo della redditività con un «margine operativo lordo» pari a 2.328 milioni, in aumento del 18%, +357 milioni rispetto al 2023. L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 864 milioni, in crescita del 31,1% rispetto ai 635 milioni del 2023. Il dividendo è pari a 313 milioni.

«Abbiamo aumentato il dividendo del 4,4%, arrivando ad una cifra tonda di 10 centesimi della cedola - spiega l’ad -. Il pay out ratio è attorno al 35% che vuol dire che il resto dell’utile resta in azienda per garantire la crescita aziendale». Risultati brillanti, ma che non vengono apprezzati da Piazza Affari: il titolo chiude in calo del 3,2% a 2,23 euro.

Piano azionariato diffuso

La crescita di A2A si è tradotta nel 2024 anche nell’assunzione di 1.636 nuovi dipendenti che, al netto del tasso di ricambio del personale, hanno fatto lievitare il numero dei collaboratori di 819 unità.

Ma la novità più interessante è rappresentata dal via libera del Cda al progetto di azionariato diffuso «A2A Life Sharing» che verrà sottoposto all’approvazione dell’assemblea del prossimo 29 aprile. «Vogliamo coinvolgere tutti i colleghi, parte attiva di questo percorso di crescita e rafforzare il loro senso di appartenenza all'azienda», spiega l’ad. Il piano sarà realizzato utilizzando azioni proprie riacquistate dal gruppo ed è destinato al personale assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato o di apprendistato.

Nei tre anni 2025, 2026 e 2027 verranno assegnate ai 14.777 dipendenti (sono 2.500 quelli bresciani), senza alcun esborso economico, azioni ordinarie di A2A per un controvalore individuale di 1.500 euro nel triennio (il piano buyback prevede l’acquisto di 9 milioni di azioni). Ai dirigenti sarà inizialmente assegnata 1 azione simbolica per ogni ciclo. I dipendenti potranno anche acquistare azioni A2A godendo di benefici con una logica inversamente proporzionale al ruolo aziendale (condizioni maggiormente favorevoli per le categorie con inquadramento minore) sulla base di criteri stabiliti. Le azioni gratuite non potranno essere cedute per tre anni, quelle acquistate per un anno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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