A Ospedaletto Lodigiano in migliaia per la «guerra del latte»
Migliaia di allevatori della Coldiretti delle diverse regioni con mucche e trattori, dalle prime ore del giorno, si sono mobilitati per la «guerra del latte», messa in atto per difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni.
Gli allevatori - informa Coldiretti - a Ospedaletto Lodigiano (in provincia di Lodi), a meno di un chilometro dall’uscita di Casalpusterlengo, sull’autostrada A1, hanno assediato il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis.
La Lactalis - dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli - è diventata il primo gruppo del settore.
Sotto accusa il fatto che il latte italiano viene sottopagato al di sotto dei costi di produzione con le importazioni dall’estero che vengono «spacciate» come Made in Italy per la mancanza di norme trasparenti sull’etichettatura.
Alcuni manifestanti - afferma la nota - gridano un antico proverbio bergamasco «A la (v)àca a’s mons ol làcc, mia ’l sànch!», «alla vacca si munge il latte, non il sangue», mentre altri innalzano cartelli con le scritte «Made in Italy ostaggio di una multinazionale straniera», «Avete preso i nostri marchi, non vi daremo le nostre mucche».
L’Italia - precisa Coldiretti - rischia concretamente di perdere per sempre la propria produzione di latte perché oggi quasi la metà del latte consumato nel Bel Paese viene dall’estero e la situazione è precipitata nell’ultimo anno, con il taglio pesante nei compensi riconosciuti alla stalla. Dove mancano anche quei pochi centesimi al litro necessari per garantire l’alimentazione delle mucche ed evitare la chiusura.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato