Economia

A disposizione 1,2 miliardi per le filiere agroalimentari

Il bando apre nei prossimi giorni Tabladini (Gfinance): «Strumento interessante per l’area bresciana»
In arrivo il bando per le filiere agroalimentari
In arrivo il bando per le filiere agroalimentari
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Per rilanciare gli investimenti nel settore agroalimentare sono in arrivo ben 1,2 miliardi di euro dal Fondo complementare al Pnrr a valere sulla Missione 2 per la «Rivoluzione verde e transizione ecologica». Le risorse serviranno a favorire la crescita del comparto e rafforzare le filiere, preservando e migliorando le condizioni dello stato dell'ambiente.

Il Pnrr va in questo caso a rifinanziare una misura già esistente, quella per i contratti di filiera e di distretto, giunta ora alla sua quinta edizione. L'intervento coinvolge più soggetti secondo una logica di sistema, partendo dalla produzione agricola alla trasformazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti agroalimentari.

Chi sono i destinatari

L'invito è aperto alle società agricole, ai consorzi, alle organizzazioni interprofessionali, alle società composte da imprese agricole e imprese commerciali o industriali. Gli imprenditori devono presentare un programma integrato di investimenti, sostenibili dal punto di vista ambientale e innovativi dal punto vista tecnologico, per un importo che varia da un minimo di 4 a un massimo di 50 milioni di euro.

«Lo strumento è particolarmente interessante per il territorio bresciano - spiega Marco Tabladini, partner di Gfinance, società di consulenza specializzata in finanza agevolata - perché consente di portare a finanziamento progetti fortemente connessi tra loro, con una visione strategica e di lungo periodo, cosa che difficilmente si riuscirebbe a fare con altri tipi di agevolazione e la provincia di Brescia vede la presenza delle più importanti filiere agroalimentari del Paese».

La filiera

Il contratto di filiera si fonda sulla firma di un accordo che deve essere sottoscritto tra i diversi soggetti della filiera, e deve riguardare un programma integrato a carattere interprofessionale con rilevanza nazionale. Tale accordo individua il soggetto proponente, gli obiettivi, le azioni, i tempi di realizzazione, i risultati e gli obblighi dei beneficiari. Rientrano fra i costi ammessi a finanziamento gli investimenti, ancora da sostenere, per la costruzione, l'acquisizione o il miglioramento di immobili, l'acquisto di macchinari e attrezzature, lo sviluppo di programmi informatici, costi per brevetti, licenze, diritti d'autore, marchi commerciali.

Oltre a tali interventi è possibile spesare i costi per la promozione e la pubblicità di prodotti di qualità certificata o biologici (quali ricerche di mercato, campagne pubblicitarie, siti web) nonché attività di ricerca e sperimentazione, comprensiva di spese del personale e contratti di ricerca.

Contributi a fondo perduto

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto, in percentuale variabile dal 30% al 50% delle spese in base alla localizzazione e alla tipologia di investimento, e di un finanziamento agevolato a fronte della stipula di un finanziamento bancario. Le domande di agevolazione devono essere trasmesse al Ministero delle Politiche agricole, i termini di apertura dello sportello sono ancora in definizione. Non conterà solo l'ordine cronologico di presentazione ma è prevista una valutazione dei progetti.

Il Pnrr mette in campo altri 3,6 miliardi per il settore agroalimentare. La dotazione più consistente, pari a 1,5 miliardi di euro, è per il bando «parco agrisolare» dedicato a incentivare l'installazione di pannelli fotovoltaici su tetti di edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Ci sono inoltre 880 milioni di euro per investimenti nei sistemi irrigui, 800 milioni di euro per lo sviluppo della logistica, e 500 milioni per l'innovazione e l'introduzione di tecnologie di 4.0.

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