A Brescia la disponibilità di alloggi per studenti è cresciuta in modo considerevole

Secondo un report di Immobiliare.it è aumentata del 916% negli ultimi quattro anni e il costo medio di una stanza singola è di 431 euro
Un annuncio per una stanza singola in bacheca
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Il caro affitti per studenti nelle grandi città rilancia i centri medio piccoli, dove sempre più appartamenti sono destinati al mercato universitario. A Brescia la disponibilità di alloggi per gli universitari è cresciuta del 916% negli ultimi quattro anni, secondo un report di Immobiliare.it Insights diffuso da Radiocor, arrivando a rappresentare l’1,2% del totale.

Salda sul podio come città più cara resta Milano, dove il prezzo medio di una singola ha ormai toccato quota 700 euro al mese: nel capoluogo lombardo si trovano due posti letto per studenti su dieci, il 21%. I posti letto nella gran parte si concentrano nei quartieri di Città Studi, il 6%, e Bovisa, il 3%, sede del Politecnico al centro da tempo delle proteste per il caro alloggio.

Aumenti considerevoli nell’offerta si registrano anche in altri centri universitari satellite come Bergamo (+600%) e Udine (+426%). A Trento, famosa per la facoltà di economia, lo stock invece è cresciuto del 689%, 8 volte tanto, e ora rappresenta l’1,7 del totale. Padova, sede di una delle più celebri e antiche università italiane, concentra quasi il 2% dell’offerta totale di stanze e, rispetto al 2019, queste sono aumentate di quasi 6 volte (+473%). A Verona la disponibilità di stanze è aumentata di quasi 5 volte rispetto al 2019 (+388%), così come a Venezia. Negli stessi anni Milano ha visto un aumento del 367%, del +288% a Bologna, del 186% Torino, mentre a Firenze l’aumento di posti si è fermato ad un +65% e a Roma, che già offre il 17,4% delle stanze a livello nazionale, le stanze in affitto per studenti in quattro anni sono aumentate solo del 10%.

In generale, il maggior numero di stanze rispetto all’offerta totale del mercato in affitto sono a Catania, Bari e Verona, con percentuali rispettivamente del 20%, 18% e 15%. Molto meno che a Roma e Torino dove sul mercato degli affitti l’8% è destinato agli universitari, a Milano e Bologna il 6%, a Venezia il 5%.

Se Milano si conferma la città più cara, anche Bologna e Firenze, al secondo e terzo posto per costo di una singola, stanno raggiungendo cifre considerevoli: 524 euro e 517 euro, rispettivamente. Appena fuori dal podio Roma, dove per avere una stanza tutta per sé bisogna spendere 492 euro in media. Ma crescono anche le realtà più piccole: a Padova una singola costa 482 euro, a Bergamo 447 euro, e a Brescia 431 euro.

«Sicuramente questa crescita è dovuta anche a un progressivo fenomeno di “industrializzazione” del settore che si è verificato negli ultimi anni, con l’entrata nel mercato di società che si occupano esclusivamente di proporre agli utenti camere da affittare», spiega Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it. Che aggiunge: «Nei centri del Sud, o nelle città più piccole, dove i prezzi delle case in vendita sono più accessibili, le famiglie residenti tendono maggiormente a essere proprietarie e cercare quindi soluzioni in acquisto, piuttosto che in affitto. Questo porta così i proprietari di immobili da locare a preferire principalmente un target di studenti, o lavoratori fuori sede, ottenendo così un maggior ritorno economico».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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