Le 1000 «piccole», traino di una provincia che guarda al mondo

Piccole sì, ma numerose. Tanto da fare «massa» e sfiorando – nella nostra provincia – il 50 per cento della forza produttiva. Piccole, numerose e invisibili. Eppure «potenti», custodi di quelle risorse capaci di rigenerare interi settori, così come sanno fare le cellule staminali. E che cosa è un’impresa, se non la cellula rigenerante di un organismo di comunità in cammino, anche quando il vento soffia contrario?
Ecco perché raccontare – con i numeri – le mille piccole e medie imprese che fanno grande Brescia significa anche definire il nostro futuro: dentro un bilancio c’è il battito di un’impresa, di una famiglia, ci sono le scelte, i timori, il coraggio. Qui i numeri parlano la lingua del fare, del rischio calcolato, della tenacia misurata in risultato. Con la presentazione dei bilanci delle piccole e medie imprese più performanti abbiamo dato voce ad una delle anime più vitali del territorio oltre che al termometro della nostra capacità di innovare, resistere, evolvere.
«Piccole condannate a crescere», per ridurre in slogan la sintesi del report firmato dal team dell’Università guidato dal professor Claudio Teodori ed elaborato dai colleghi Erminio Bissolotti (Sezione economia del GdB) e Giovanna Zenti (declinazioni digital sul portale interattivo del Giornale). Perché «piccolo è bello» solo se parte di un sistema capace di raccogliere le sfide, in un momento che pretende innovazione e sostenibilità e nel contempo impone costi dell’energia altalenanti, tassi di interesse mutevoli, filiere instabili e mercati che cambiano più in fretta delle previsioni. Bastano i dati-storie per solcare un mare così agitato? No. Ma ne costituiscono la bussola necessaria per definire la giusta rotta.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.